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La storia del Carnevale di Viareggio in una mostra a cielo aperto

La storia del Carnevale di Viareggio in una mostra a cielo aperto.
Il Novecento e i primi vent’anni del Duemila raccontati attraverso la satira delle opere allegoriche del Carnevale di Viareggio.
Uno storytelling che va dall’inizio del secolo scorso fino alla contemporaneità, attraverso le più suggestive immagini delle costruzioni, che hanno segnato i quasi 150 anni del Carnevale di Viareggio. Un percorso che narra anche l’evoluzione artistica, creativa e del linguaggio dei maestri del Carnevale di Viareggio: dalle prime costruzioni in legno, gesso e carta, alle più sofisticate esperienze artistiche e artigianali, che ancora oggi stupiscono il pubblico, mescolando antiche conoscenze e abilità, con l’evoluzione tecnica e dei materiali.

La mostra a cielo aperto

Il tutto in una mostra di grandi dimensioni, a cielo aperto, dal titolo “Viareggio è il Carnevale”, che idealmente riporta sul Lungomare, nei luoghi tradizionali del Carnevale, i colossi di cartapesta del passato, attraverso una serie di gigantografie (6×3 metri). Nove strutture espositive per diciotto montaggi fotografici che illustrano, attraverso una selezione di oltre 70 fotografie, elementi di costruzioni significative nella storia del Carnevale di Viareggio. Tornano così ad essere ammirati carri come “Il trionfo della vita” di Domenico Ghiselli del 1911; “Le Nozze di Tonin di Burio nella Corte del Pinaccio” di Giuseppe Giorgi (organizzatore Fernando Tofanelli), che cento anni fa, nel 1921, rivoluzionò il concetto di carro, accogliendo un piccolo gruppo di suonatori a bordo; il celebre Pierrot che muoveva gli occhi, realizzato nel 1923 da Umberto Giampieri; o il carro di Raffaello Tolomei del 1924, narrato anche da Mario Tobino, dal titolo “Un sogno dopo un’orgia carnevalesca”. E poi i più bei carri realizzati da Antonio D’Arliano e Alfredo Pardini, il debutto della satira politica con il “Carnevale al vertice” di Silvano Avanzini del 1960, “Guerra e Pace” di Arnaldo Galli per il Centenario, fino al focus sull’edizione 2020.

Grafica Divina
La storia del Carnevale di Viareggio

Le gigantografie sono collocate sul Lungomare dall’altezza di piazza Campioni fino all’altezza di via Roma. E proprio nel lato più a sud della Passeggiata tornano a “sfilare” i carri che all’inizio del Novecento lì videro il loro palcoscenico, quando il circuito del Carnevale arrivava a lambire il canale Burlamacca. La foto più antica risale al 1906. Il materiale fotografico proviene dall’Archivio Storico della Fondazione Carnevale, dalle edizioni della rivista “Viareggio in Maschera” e dal Fondo Archivistico “Carnevale di Viareggio 1847-2008” concesso in comodato dall’Amministrazione Comunale di Viareggio. Le foto delle edizioni contemporanee sono state realizzate per la Fondazione Carnevale da Fotomania, Christian Sinibaldi e dal Gruppo fotografico versiliese.

La mostra, voluta dalla Fondazione Carnevale e dall’Amministrazione Comunale di Viareggio, è stata realizzata con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Mover, Ok Metal, Hotel Plaza e De Russie, Palace Hotel, Grand Hotel Royal e Banco di Lucca e del Tirreno.

Ogni struttura espositiva, inoltre, riporta le date del prossimo Carnevale Universale in programma il 18, 26 settembre, 2, 3, e 9 ottobre. Una doppia gigantografia interamente dedicata al manifesto del Carnevale Universale è collocata in piazza Dante.

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