La nostra giornalista Cinzia Donati è accreditata alla Sala Stampa webex del Festival di Sanremo 2023, perciò DaSapere vi terrà aggiornati quotidianamente sull’evento
“Cenere” al momento è la canzone più ascoltata di Sanremo.
Lazza non è soltanto un rapper, è un artista completo ed è la dimostrazione che la musica sta cambiando.
“Se qualcuno può dirmi che sono uno stronzo, così torno con i piedi per terra, dopo tutti i complimenti di questi giorni…!”
Come nasce una tua canzone? Qual è il tuo processo creativo?
Non so dirti, perché non c’è mai un criterio vero e proprio. A volte sono in macchina, metto le quattro frecce e mi annoto quello che devo fare. Le idee migliori mi vengono sotto la doccia prima di andare a dormire. Tutte le idee ho imparato ad annotarmele appena mi vengono.
Stai pensando a San Siro per un concerto?
Ci sto pensando, ma non ho ancora una data e faccio un gesto scaramantico.
Cosa ti piacerebbe che pensassero chi non ti conosceva prima di Sanremo?
Mi piacerebbe ricevere delle scuse da tutti quelli che mi hanno chiamato Lezzo, Lazzo, Lanza (ride). Mi piacerebbe che mi conoscessero tutti.
Sei il bravo ragazzo con la faccia tatuata. Cosa è stata la tua famiglia nel tuo percorso musicale?
Ho un grande amore per la mia mamma, che si è beccata tante batoste nella vita. L’ho fatta disperare per 28 anni, ero un bambino curioso. Mi dicevano cosa dovevo fare e io prima di farlo volevo sapere perché.
In caso di vincita, accetterai di andare all’Eurovision?
Non potrei mai dire di no.
Come mai per la serata dei duetti avete scelto “La fine” di Nesli?
È stata una mia scelta, perché ci sono proprio molto affezionato. Mi faceva piacere condividerlo con Emma e con Laura (Marzadori, violinista, con cui ha duettato, NdR)
Ti aspettavi di arrivare così in alto in classifica?
No, non me l’aspettavo di arrivare così in alto. Però spero di arrivare ancora più in alto! Io sono una persona molto competitiva. Stasera ho ancora tempo per togliere la sedia agli altri! La prima sfida per me è davanti allo specchio.
Una domanda a Emma
Da cosa viene l’affiatamento fra voi che abbiamo visto ieri sera?
L’affiatamento sul palco deriva da una reale stima fra artisti che si conoscono da anni.
“Cenere” parla di un amore tormentato, che però rinasce dalla cenere: è un messaggio?
In questo pezzo parlo di una sorta di rinascita in mezzo a una relazione amorosa. Si può fallire e ripartire in qualsiasi cosa, quindi sì, potrebbe essere un messaggio che sprona chi cade a rialzarsi.
Come ti sei avvicinato alla musica?
Mi sono avvicinato alla musica grazie a mio nonno che mi suonava la fisarmonica. Per me era troppo pesante e con una mano suonavo la tastiera. Ho chiesto a mia madre di farmi iscrivere a una scuola di musica privata. Alla terza lezione di pianoforte, mia madre venne a prendermi e il maestro la accolse con i capelli dritti dicendo che ero un genio. Sostenevo che mi aveva dato degli esercizi troppo facili e suonai Beethoven di mia iniziativa, così per i cavoli miei.