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Corro da te al cinema dal 17 marzo

“Corro da te” è una commedia romantica e, come il genere richiede, ha l’happy ending con il “e tutti vissero felici e contenti”, ma attenzione il lieto fine non è affatto la riconciliazione dei due cuori. Quello potrebbe sembrare a una lettura superficiale, molto superficiale, di questo film di Riccardo Milani (che firma la sceneggiatura assieme a  Furio Andreotti e a Giulia Calenda). Si tratta dell’adattamento del film francese Tutti in piedi (Tout le monde debout) di e con Franck Dubosc con una verve e una sana cattiveria dissacratoria tipica della migliore commedia italiana. Perché si ride di pancia lontano da buonismi, pietismi, politically correct e greenwashing.

Ma andiamo per ordine.

Grafica Divina

Bello, sportivo, single incallito e seduttore seriale, Gianni è un quasi cinquantenne in carriera a capo di un importante brand di scarpe da running che vanta tra i suoi testimonial i più grandi atleti del momento. Disposto a tutto pur di conquistare la giovane donna di turno, per una serie di circostanze arriva a fingere di essere costretto su una sedia a rotelle – questa volta puntando tutto sulla pietà, per lui l’unico sentimento che è possibile provare nei confronti di un disabile. Ma quando incontra Chiara, una donna solare e dinamica, musicista per lavoro e tennista per passione nonostante l’incidente che l’ha resa paraplegica, inizia a provare per lei tutt’altro tipo di sentimenti. Attraverso lei e i suoi amici, sportivi e vitali almeno quanto lei, Gianni non potrà far altro che cambiare prospettiva su molte cose: la vita, l’amore, la disabilità in sé. Imparerà che l’unico vero handicap è l’assenza di forza d’animo, per ritrovarsi infine totalmente cambiato sia come uomo che come businessman.

Corro da te dal 17 marzo al cinema

Pierfrancesco Favino è Gianni ovvero uno di noi perché, diciamocelo chiaramente, l’handicap ci imbarazza talmente da aver coniato dei neologismi per renderlo carino e invisibile incuranti come siamo di barriere architettoniche e problematiche sociali. I disabili ci imbarazzano perché siamo noi che non sappiamo trattarli e Gianni con il suo cinismo semplicemente dimostra come li consideriamo con un atteggiamento pietistico giudicandoli quasi impossibilitati a muoversi come se fossero dei soprammobili. Gianni incarna tutti i preconcetti possibili su questo argomento tanto da non vedere, se non in superficie, la bellezza di Chiara una Miriam Leone non solo bellissima, ma da uno sguardo dolce, e nello stesso tempo forte e determinato, e da un’intelligenza notevole come scopriremo nella scena del camerino quando con la sorella (una simpaticissima Pilar Fogliati) va a comperarsi una sottoveste. Quella che ci era sembrata una ragazza romantica e facilmente ingannabile ribalta le carte in tavola.  La Leone qui delinea un personaggio davvero notevole e, come scopriremo, in realtà sarà lei a mettere alla prova Gianni dimostrandogli che è lui (e questo è il vero lieto fine del film) l’unico vero disabile.

Il film si caratterizza molto per i personaggi secondari da un’ultima grande apparizione di Piera Degli Esposti, a Michele Placido, a Pietro Sermonti, a una magnifica Vanessa Scalera, al gemello “molto” eterozigote di Gianni interpretato da Carlo Luca De Ruggeri, al parroco di Lourdes (Andrea Pennacchi) con un’intensa riflessione su cosa sia la vera fede e il miracolo.

Ci sono spunti di riflessione, momenti di commozione, ma soprattutto si ride (e moltissimo!) fuori dai denti e di gusto.

Il film riserverà molte piacevolissime sorprese senza mai essere scadente né esaltando un tema che facilmente potrebbe diventare pietistico mentre viene analizzato come è realmente.

Infatti: “Il Cinema italiano da oggi ha il suo film sulla disabilità, un racconto bellissimo, come è la vita di tutti noi, anche di fronte a difficoltà, pregiudizi, barriere. E noi siamo orgogliosi di avere contribuito alla realizzazione di questo progetto” dichiara Andrea Ferretti, Presidente di PEBA Onlus Distribuito da Vision Distribution, In uscita nelle sale il 17 marzo 2022, diretto da Riccardo Milani, Corro da te è il film prodottoda Wildside e Vision Distribution in collaborazione con Sky e Prime Video che vede nel cast, tra gli altri, Pierfrancesco Favino e Miriam Leone, con la partecipazione speciale di Michele Placido. Corro da Te ha però una seconda storia, molto bella da raccontare, ed è il percorso che ha avuto la sua realizzazione, perché Wildside e il regista, da subito hanno voluto al loro fianco le persone e le realtà che ogni giorno vivono e si occupano del tema della disabilità. Questo ruolo è stato affidato da Wildisde a TILT s.r.l. di Silene Mosticchio che ha coinvolto e voluto fortemente l’’Associazione PEBA Onlus, ente no-profit impegnata sui temi dell’inclusione sociale delle persone con disabilità e nella lotta all’eliminazione delle barriere culturali e architettoniche nel nostro paese. Peba e Tilt hanno potuto affiancare la produzione del film in ogni aspetto legato alla disabilità, creando un team di lavoro composto dalle più importanti realtà che tutti i giorni si occupano di disabilità, come le Unità Spinali di AUS Niguarda di Milano e Torino, la Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma, il Comitato Italiano Paralimpico, tante associazioni come AUS Sportiva Niguarda Onlus, atleti paralimpici come Stefania Galletti e Sabrina Fornetti, e tante aziende impegnate nello sviluppo di soluzioni per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, come Mobility Center e Sunrise.

Dal 17 marzo al cinema.

Articolo di: Luca Ramacciotti

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