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Fondazione Catarsini a Libropolis con “Giorni neri”

La Fondazione Alfredo Catarsini 1899 sarà presente alla quinta edizione di “Libropolis”, il festival del giornalismo e dell’editoria che si svolgerà il prossimo weekend a Pietrasanta. Proprio il primo giorno del festival – venerdì 8 ottobre alle ore 17:30 nella sala 2 del Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta  – è previsto un dialogo tra la Presidente dalla Fondazione, Elena Martinelli, e la giornalista Elena Torre sul libro Giorni neri, il romanzo che l’artista Alfredo Catarsini pubblicò nel 1969, che da decenni risultava introvabile, e che da poco è tornato disponibile per i lettori grazie alla nuova edizione edita da “La nave di Teseo”, con la prefazione di Giordano Bruno Guerri.

La Fondazione Alfredo Catarsini 1899 sarà presente alla quinta edizione di Libropolis

Il dialogo avverrà tra due “addetti ai lavori” poiché Elena Martinelli, oltre a essere la nipote di Catarsini, è anche la Presidente della Fondazione nata nell’estate del 2020 con l’intento di conservare e studiare la produzione intellettuale e artistica del Maestro viareggino scomparso nel 1993; dal canto suo Elena Torre, scrittrice e membro del Comitato Scientifico della Fondazione, è anche la curatrice della nuova edizione del romanzo che fa tesoro di tante esperienze di vita vissuta di Catarsini durante il duro momento del passaggio del fronte dalla Versilia durante la seconda guerra mondiale e ce le ha restituite in forma di romanzo riuscendo «a dipingere con le parole», come affermò lo scorso luglio il critico d’arte Vittorio Sgarbi alla Versiliana, durante la presentazione dell’antologia dedicata all’opera dell’artista.

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La vicenda storica e il romanzo

Come moltissime altre persone in quei difficili anni, tra il 1943 e il 1945 anche Alfredo Catarsini fu sfollato da Viareggio verso l’entroterra. La ferrovia e la via Aurelia che attraversavano la Versilia erano arterie strategiche per i collegamenti e il rifornimento delle truppe impegnate nel conflitto mondiale e la poco distante presenza della “Linea Gotica” rendeva l’intera area un luogo pericoloso a rischio bombardamenti, come poi si rivelò.

Catarsini trovò rifugio in alcuni luoghi della Lucchesia come la Val Freddana e il Monte Magno che furono teatro di fatti atroci, con deportazioni di massa, uccisioni di ostaggi, veri e propri eccidi.

Il libro Giorni neri nasce come testimonianza romanzata di quei momenti e prende le mosse proprio dagli appunti che l’autore scrisse durante quei lunghi mesi in cui si trovava lontano dalla sua città, note che poi si trasformarono poi in una storia vera e propria, in un romanzo che, pur avendo radici nella realtà, ha permesso la creazione di personaggi fittizi, capaci di incarnare sentimenti ed emozioni universali restituendoci un affresco veritiero di quanto accadde.

Da pittore quale è, Catarsini dipinge anche con le parole e scorrendo i capitoli, le immagini si fissano nella mente del lettore per rimanerci, con volti e luoghi che si animano come in un affresco.

Ci sono le piccole grandi storie, ci sono gli uomini e le donne che, sradicati dalla loro terra, si trovarono con le loro poche cose in un altrove non cercato, pieno di dolore e paura. Sono personaggi vividi, dialoghi intensi, aspri che ci raccontano forse la parte più difficile della nostra storia. Ed è da tener conto che in quel periodo Alfredo Catarsini affrescò le due chiese di San Martino in Val Freddana e di Castagnori ritraendovi anche alcuni dei personaggi che sono citati del libro.

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