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“Pop, Rock, Jazz… e non solo” Chiara Raggi “La natura e la pazienza”

Ospite della rubrica curata da Andrea Pedrinelli “Pop, Rock, Jazz… e non solo”
Chiara Raggi
“La natura e la pazienza” (Musica di seta)

Una nuova etichetta discografica

Ci voleva, un’etichetta rivolta esplicitamente alla musica d’autrice, a quel femminile nella canzone d’autore che da diversi anni -almeno secondo chi scrive- è molto più interessante ed “avanti” di qualunque altra faccenda della nostra canzone. E la neonata Musica di seta punta proprio a produrre cantautrici, affiancando all’etichetta un magazine online e la creazione di vari eventi.

Grafica Divina

Chiara Raggi “La natura e la pazienza”

Prima proposta di Musica di seta è l’ottima Chiara Raggi, riminese, che su CD e libretto in carta riciclata al 100% (marchio di Musica di seta) realizza “La natura e la pazienza”, il suo quarto album inciso in presa diretta come dal vivo, con un quartetto elettrico e l’Orchestra da Camera di Rimini.

La Natura e la pazienza

Artista di classe, profondità e soprattutto bella personalità -anche vocale, nonché compositivamente capace di spaziare fra più generi-, Chiara Raggi medita nel CD sulla natura umana e sul concetto (oggi sin troppo necessario, ma comunque eticamente forte) dell’attesa; in un lavoro magnifico per scrittura, arrangiamenti e sviluppi, nel quale una voce intensa e compresa è valorizzata da una scrittura musicale solida, colta, stratificata, elegante, e da testi fantasiosi come acuti.

I pezzi

La natura e la pazienza regala emozioni e pensieri, con maturità sorridente d’autrice, iniziando dal singolo “Mosaico” che rilancia il valore della condivisione contro gli egoismi con gusto d’entertainment alto, lievemente jazz, e non senza apprezzabile misura. “Horizon”, canzone di sprone a vivere davvero, è un passaggio di pop nobile con groove fascinoso, qualità melodica e liriche di adulta originalità al femminile; mentre “Naturale” (sulle maschere, ispirato a Cesare Pavese) è di intelligenza nervosa e lievità colta, ancora una volta ben supportate da una magnifica orchestrazione e da liriche molto belle.

Ma in generale è tutto La natura e la pazienza che convince, dal canto d’amore intelligente e originale fra jazz ed elettronica di “Ripensamenti coscienti” (brano che dalla voce pretende -e riceve- molto), alla delicatezza assorta e intimista di “Mi ritroverai”, che avvolge ed emoziona con parole alte e poetiche. Gran pezzo poi l’autobiografica “Navigo a vista”, fiera, arguta, a tratti teneramente indifesa, con sviluppi musicali frizzanti anche capaci di guardare al rock. E notevole è pure “Vedrai” (in cui Chiara si fa notare anche da chitarrista) che è un easy listening adulto, solare, vagamente sudamericano, insieme brioso e profondo sull’incanto dell’innamorarsi.

In scaletta Chiara Raggi aggiunge infine una rilettura d’un suo brano del 2017 sul dolore, “Lacrimometro”, sapido e ironico, rivisto con intelligente swing, e l’unico pezzo in cui agisce da interprete, “Eterico libero”, sul rapporto con la madre: un brano che la rilancia oltre che come eccellente autrice pure come valida voce, capace di matura tensione, lampi di classe e pennellate assorte.

Articolo di: Andrea Pedrinelli

Da ascoltare/guardare: “Navigo a vista”
https://www.youtube.com/watch?v=QRfgSFdcE10

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Critico musicale e teatrale, è giornalista dal 1991 e attualmente collabora con Avvenire, Musica Jazz, Scarp de’ tenis, Vinile. Crea format tv e d’incontro-spettacolo, conduce serate culturali, a livello editoriale ha scritto importanti saggi fra cui quelli su Enzo Jannacci, Giorgio Gaber (di cui è il massimo studioso esistente), Claudio Baglioni, Ron, Renato Zero, Vasco Rossi, Susanna Parigi. Ha collaborato con i Pooh, Ezio Bosso, Roberto Cacciapaglia e di recente ha edito anche Canzoni da leggere, da una sua rubrica di prima pagina su Avvenire dedicata alla storia della canzone.

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