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Intervista ad Arisa, aspettando Sanremo

Arisa ha presentato la sua partecipazione al 71° Festival di Sanremo, che avverrà fra meno di una settimana, durante una conferenza stampa online, a cui abbiamo partecipato.
Arisa durante l’intervista ha risposto a qualche domanda dei giornalisti collegati in streaming su Zoom.

Arisa è in gara con il brano “Potevi fare di più” (Pipshow Srl, licenza esclusiva di Believe Digital Srl), contenuto nel suo prossimo album di inediti, “che uscirà forse verso aprile/maggio”, come annuncia Riccardo Vitanza, fondatore e direttore di Parole & Dintorni, agenzia di comunicazione specializzata in relazioni con i media nel settore dello spettacolo (in particolare quello musicale).
Potevi fare di più”, scritto da Gigi D’Alessio, parla di un momento di liberazione da una relazione tossica. Racconta la storia di una donna che cerca la forza di dire basta a un amore che si è spento e ai continui tentativi di tenerlo in piedi.

Grafica Divina

La settima volta al Festival

Questa sarà la settima partecipazione al Festival di Sanremo per l’artista che si è già aggiudicata due vittorie: la prima nel 2009, nella categoria Nuove Proposte, con il brano “Sincerità”, e la seconda nel 2014 nella categoria Campioni con “Controvento”. Nel 2015, inoltre, Arisa è stata co-conduttrice della 65° edizione del Festival.

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Arisa durante la conferenza stampa su Zoom

L’intervista

Perché hai scelto di portare a Sanremo un brano di Gigi D’Alessio?

Trovo davvero che Gigi sia un maestro della musica. Quando gli altri scrivono per me, io chiedo sempre “scrivi per te, con quello che senti tu”. Gigi è una persona molto sensibile e poi perché mi voglio avvicinare alla mia terra, ma non posso cantare in lucano!

Cosa significa per te il ritorno a Sanremo?

Significa che quando qualcosa ti dà tanto, poi devi restituire. Sarà un Festival con tante difficoltà. È la voglia di adattarsi anche alle situazioni più difficili. Almeno proviamoci!

La canzone va nel profondo dell’animo di una donna per parlare di una relazione tossica. Che messaggio vuoi dare?

Un messaggio non solo alle donne, ma un po’ a tutti. Ci vuole la consapevolezza del fatto che possiamo essere felici. Ma bisogna prendersi la responsabilità di cambiare.

C’è il lockdown nel testo?

Il lockdown ha messo a dura prova le convivenze, soprattutto per chi vive in spazi ristretti e penso che molte coppie siano scoppiate! Durante il lockdown pensavi al tuo qui e ora, dentro il tuo spazio. Sarà una canzone molto compresa per questi motivi.

Ti rispecchi nella storia tossica di cui parla il testo?

Mi rispecchio tantissimo! Mi sono trovata tantissime volte a parlare di me con Gigi. Penso che gli amori tossici siano capitati a tutti e può essere anche che per tutta la vita cerchiamo solo quelli. Ciò che non ti uccide, ti fortifica.

Sarà una canzone soul?

Sarà molto melodica, molto soffice. Non è che mi metto a fare la cantante nera! Non ce la posso fare!

Come ti sei organizzata per Sanremo?

Ho preso una casa per me e per tutto il mio staff, in cui vivremo tutti insieme in armonia. Tirarsi indietro sarebbe stato un errore!

Nei tuoi temi, hai parlato di body positive e canti l’amore da diversi anni. Cosa hai imparato sull’amore?

Per citare Tiziano Ferro, direi che l’amore è una cosa semplice. Quando ci sono tanti problemi significa che non siamo sulla stessa linea d’onda e non ci rendiamo conto che il tempo per essere felici è poco. Il mio messaggio per l’amore è di quelle robe che trovi nei Baci Perugina, tipo “Voglio stare con te” (ride)

Spesso parli di amore verso noi stessi…

Essere donne è sempre molto difficile. Le donne si complicano la vita, in più l’ambiente discografico ha ai vertici tanti uomini. Però, per fortuna, abbiamo i mezzi per sviluppare l’amore verso noi stesse, abbiamo un istinto materno di bontà insito dentro di noi che ci salva. L’amore per se stessi non deve sfociare nel narcisismo, che è una chiusura.

Canti, reciti, conduci, sei un’Artista a 360 gradi. C’è una conduzione nel tuo futuro?

Per ora mi sto dedicando tantissimo ad Amici. Sono felice di stare vicino alle passioni di questi giovani e di stare vicino a Maria. Mi ritengo fortunata per questo lavoro. Ho fatto tantissime cose meravigliose. Ma per ora non sto programmando niente.

Oggi posso fare a meno di tutto, tranne che di me!

Cosa hai fatto in estate?

Il 22 luglio ho fatto un concerto alla Versiliana di Marina di Pietrasanta. Poi ho fatto pochi concerti. Piccoli, ma li ho fatti. La mia voce deve uscire fuori. Mi piace proprio cantare! Io sono sulla Terra per fare questo! Anche perché con tutto il resto sono un disastro!

Hai imparato qualcosa di nuovo in questo periodo?

Ho scritto delle canzoni. Ho preso coraggio e mi sono messa a scrivere in napoletano. Non solo perché non sono una cima in inglese! Ci tengo molto alla tradizione italiana. Abbiamo tanto da dare con la nostra cultura. Poi ho imparato che devo darmi un’opportunità e che non devo cercare troppo lontano dall’albero.

Cosa pensi del live streaming?

È bellissimo per sconfiggere le minacce esterne. Ho visto il concerto dei Negramaro ed è stato bellissimo! Però io non faccio testo perché vengo da una terra, la Basilicata, dove ci si adatta un po’ a tutto! (ride)

Cosa ti mancherà del Sanremo tradizionale?

Mi mancherà il passaggio dentro la calca, con la gente che ti aspetta. Mancherà la grande festa. Mancherà il pubblico, che ti fa capire se stai facendo bene o male. Io guardo molto le persone quando canto e cerco di intravedere nei loro occhi se li sto facendo felici o meno. Questo riscontro mi mancherà tanto.

Hai scartato delle cover per la serata dei duetti di Sanremo? Con chi vorresti duettare?

Volevo “ogni scarrafone è bello a mamma soja”, ma poi ne ho scelta un’altra (ride). Mi piacerebbe duettare con Stevie Wonder.

Negli ultimi anni hai avuto una vita discografica un po’ travagliata. Ora, con Believe, sei indipendente. Prima non eri “padrona” della tua musica?

Non ero padrona e non avrei neanche potuto esserlo, perché non ero in grado. Ora sono più coraggiosa. Se penso che una canzone sia bella, vado avanti, anche se il mio interlocutore mi dice che non è granché.

In che periodo evolutivo artistico e personale ti senti?

Mi sento in crescita e vado diritta. Oggi posso fare a meno di tutto, tranne che di me!

Cambi spesso…

Cambio da prima di Arisa! Io sono una che ha bisogno di vedersi diversa. Sono un’esteta e un’estetista. Il cambiare mi dà diversi punti di vista. È una cosa che sto cercando di spiegare anche alla mia psicologa, ma non è facile.

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Arisa durante la conferenza stampa su Zoom

Breve bio di Arisa

Nel corso della sua carriera Arisa si è contraddistinta per il suo raffinato timbro vocale e per la sua versatilità: oltre alla carriera nella musica, ha anche lavorato nel mondo cinematografico, come attrice e doppiatrice, e in ambito televisivo, come giudice di importanti talent show (X Factor e Amici) e come presenza fissa in programmi televisivi (Victor Victoria – Niente è come sembra).
Ha all’attivo sei album in studio, un Ep e due raccolte, vanta quattro certificazioni Platino (con “Malamorenò”, “La notte”, “Meraviglioso amore mio”, “Controvento”) e due certificazioni oro (con “L’amore è un’altra cosa” “Guardando il cielo”).
Si è aggiudicata vari riconoscimenti, tra i quali il Premio AssomusicaCasa Sanremo e il Premio della Critica “Mia Martini” al Festival di Sanremo 2009, un Venice Music Awards nel2009, il Premio Lunezia e il Premio Sala Stampa al Festival di Sanremo 2012, due Wind Music Awards, un Premio TV – Premio regia televisiva, oltre ad una candidatura al Premio Amnesty Italia (nel 2016per il valore letterario del brano “Gaia”) e due al Nastro d’argento nella categoria migliore canzone originale (nel 2017 per “Ho perso il mio amore” e nel 2018 per “Ho cambiato i piani”).

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NOTA: Le domande dell’intervista sono state raccolte durante la conferenza stampa tra le domande poste dai giornalisti che hanno partecipato.

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Fa - con calma! - la giornalista e la blogger, con un occhio attento alla socialsfera. Gestisce lastanzadelletorture.com dove racconta persone, personaggi e luoghi attraverso le interviste, che chiama scherzosamente “torture”. La Verità è la missione che sta alla base del suo secondo progetto no-fake.it I colleghi la chiamano "l'amica tecnologica", quando li aiuta a risolvere problemi di analfabetismo tecnologico 🙂 Onestà e trasparenza sono i suoi valori.

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