Dal 29 marzo è disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming LUIGI SALERNOl’album omonimo (IndiePendente – Prima o Poi Sas) del cantautore piemontese. Un disco per lo più acustico e minimale a cui Ferruccio Spinetti (Avion Travel e Musica Nuda) ha collaborato non solo alla stesura degli arrangiamenti ma anche suonando chitarra e contrabbasso.
“Lontano” è il tuo nuovo singolo: quali sono le tematiche centrali che hai sottolineato nella canzone?
Per tentare di descrivere il brano “Lontano”, devo partire da un luogo a me caro. Io sono nato ad Alba e sono cresciuto in una tenuta vinicola delle Langhe, tra i tanti luoghi in cui amavo stare, c’era un cedro secolare. Veniva soprannominato da tutti per la sua maestosa grandezza “l’albero delle streghe”, anche se io non c’ho mai trovato spettri o fantasmi. J Per me stare seduto sul ramo più alto dell’albero era libertà, da lassù potevo viaggiare ed esplorare luoghi mai visti, vedere persone sconosciute, il vento sembrava portarmene gli odori…
E del tuo disco “Luigi Salerno” cosa puoi dirci?
Intanto è omonimo perchè le canzoni tra loro non hanno un legame, se non quello di essere state scritte dalla stessa persona, quindi non ho trovato un titolo che potesse racchiuderle tutte.
Nel riascoltarlo oggi, mi rendo conto che è un disco spesso e che rispecchia il mio avvicinarmi al mezzo secolo di vita. Non ricordo dove o quando ho scritto i vari brani ma che a un certo punto le note stavano già sul pianoforte e le parole tra le mie labbra. Un piccolo miracolo che racchiude tanti istanti della mia vita.
In cosa hai cercato di apportare la tua
personalità e ricerca musicale? Quali sono i generi in cui spazi per la tua
produzione?
Non ho una ricerca musicale particolare, cerco sempre di mantenere l’anima delle canzoni, in questo disco in particolar modo non ci sono effetti speciali, anzi pochi strumenti. Musicalmente è stato fondamentale l’aiuto e la produzione artistica di Ferruccio Spinetti con lui e Petra Magoni (Musica Nuda) collaboro ormai da diversi anni, infatti nel disco c’è anche una versione live di “Ti darò”, eseguita con il duo in occasione del loro tour. Sicuramente ci sono artisti che mi piacciono ma non saprei quanto di loro rimane nelle mie canzoni e non c’è un genere che prevale, quando la musica mi smuove un’emozione va bene così e non importa da dove arriva.
Cosa significa lavorare nella musica oggi?
La musica oggi, come gli altri lavori, significa non avere certezze. Per questo motivo a volte mi ritrovo a cercare di far perdere le mie tracce e nascondermi alla musica ma lei, essendo molto più scaltra di me, mi ritrova e mi ricorda che è il mio lavoro. Significa essere vivo.
Pensi che i social network e il web in generale siano importanti per farsi notare oggi?
Sono un modo…sicuramente piú immediato e veloce ma la mia impressione è che sia tutto troppo veloce come del resto lo è il modo di vivere dei nostri tempi. Mi vengono in mente treni super veloci e aerei supersonici per arrivare in un luogo, dimenticando che lo scopo del viaggio non è la meta ma il viaggio stesso.
Credo che l’emozione del palco e del pubblico siano ancora fondamentali per farsi non solo notare ma anche apprezzare…
Farai una tournée prossimamente?
Per il momento non è previsto un tour, suonerò dove capita come ho sempre fatto. Uno dei posti dove amo più suonare è una barbieria, con tanto di palco e pianoforte, per un pubblico in attesa.