Home Da non perdere Solenghi – Pozzi: “I maneggi per maritare una figlia”

Solenghi – Pozzi: “I maneggi per maritare una figlia”

Solenghi – Pozzi ” I maneggi per maritare una figlia”. Sarà al Teatro Carcano di Milano dal 2 al 5 maggio 2024 questa commedia di Nicolò Bacigalupo che fu il cavallo di battaglia del grande Gilberto Govi nella versione di Tullio Solenghi che da due anni spopola in Liguria.

Dunque Tullio Solenghi si trasformerà in Gilberto Govi in questo progetto teatrale coprodotto dal Teatro Sociale di Camogli, dal Teatro Nazionale di Genova e dal Centro Teatrale Bresciano, che dopo due anni di sold out in Liguria, ha l’ambizione di affrontare la non facile sfida di una tournée fuori dalla Liguria, per provare a conquistare un pubblico non locale. Questa, per altro, è risultata la produzione teatrale di maggior successo della regione degli ultimi decenni; un record che ha stimolato Solenghi, che per altro cura la regia dello spettacolo, a cimentarsi in questa nuova sfida; proprio come all’epoca fu per Govi  che ottenne uno straordinario successo delle sue commedie anche grazie alle registrazioni televisive allora su l’unico canale RAI.

Grafica Divina

La Tournée di questo spettacolo è partita lo scorso marzo e terminerà a maggio. A fianco di Solenghi nel ruolo femminile principale; quello della Giggia; che fu della moglie di Govi, Rina, ora c’è Elisabetta Pozzi, grande attrice drammatica, qui al debutto in un ruolo comico, entusiasmante, che ha trovato pubblico e critica in perfetto accordo. Mentre Roberto Alinghieri sarà il signor Venanzio.  

Completa il cast una compagnia di giovani e bravi attori, selezionati dallo stesso Solenghi: Stefania Pepe (Cumba), Laura Repetto (Matilde), Isabella Loi (Carlotta), Federico Pasquali, Matteo Traverso (Cesare), Pier Luigi Pasino (Pippo), Riccardo Livermore, Aleph Viola (Riccardo).

Con questa messa in scena, Solenghi ha finalmente realizzato un suo vecchio sogno: “Trasformare il mio volto nella maschera-Govi”. Così ha dichiarato. “Mi lascerò docilmente calare nei panni e nella mimica di Gilberto Govi assimilandone ogni frammento, ogni sillaba, ogni atomo. Non esiterei a definirla una sorta di stimolante “archeologia teatrale” che permetta al pubblico odierno, in una sorta di viaggio nel tempo, di rivivere coi Maneggi uno dei momenti più esaltanti della più grande personalità teatrale genovese del secolo scorso”.

Brevemente la trama: nella Genova di primo 900, Stefano e la moglie Giggia si convincono che il benestante Riccardo voglia sposare la loro figlia Matilde. L’equivoco si scioglierà solo alla fine, tra irresistibili battibecchi coniugali su cui si sviluppa tutto lo spettacolo.

Sarà un piacevolissimo viaggio a ritroso nel tempo per chi ha  avuto modo di vedere le registrazioni televisive dell’epoca e un modo di conoscere, di approcciare i “vecchi” testi teatrali; la “comicità di una volta”, per chi invece non ha mai assistito al “Teatro di Govi”.

Articolo di: Ugo Negrini

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Collaboratrice di numerosissime testate, tra cui Topolino e Corriere dei Piccoli, è stata direttrice responsabile di piccole testate e autrice di tre biografie (Julio Iglesias, Adriano Celentano e Nazionale Italiana Cantanti); traduttrice dal giapponese delle poesie di Murasaki Shikibu (973/1014) e Izumi Shikibu (976/1033). Ama la moda, l’enogastronomia, lo spettacolo, il design, i viaggi, la medicina e la cultura ebraica.

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