La nostra giornalista Cinzia Donati è accreditata alla Sala Stampa webex del Festival di Sanremo 2023, perciò DaSapere vi terrà aggiornati quotidianamente sull’evento
Intervista a Ultimo
Il 17 febbraio esce “Alba”, il nuovo album di Ultimo, totalmente indipendente e autoprodotto dall’etichetta di Niccolò che si chiama Ultimo Records
La tua performance a Sanremo sarà senza pianoforte. È una scelta mirata?
Il pezzo l’ho scritto al pianoforte, però mi piaceva di più l’idea di stare sull’asta del microfono e di far vedere la faccia che come mimica deve comunicare qualcosa.
Parlaci del duetto con Eros Ramazzotti
Con Eros abbiamo un rapporto molto semplice e molto diretto. Facciamo un medley di tre pezzi. C’è un suo album che ascoltavo sempre, si chiama “9”, che contiene “Un’emozione per sempre”, che è una delle mie canzoni preferite in assoluto. Facciamo anche quella.
È vero che Antonello Venditti voleva duettare con te a Sanremo?
Sono andato a casa di Antonello e gli ho fatto ascoltare “Alba” e gli era piaciuta. Gli ho detto che volevo fare Sanremo, ma non abbiamo parlato del duetto. Antonello è un padre per me.
Raccontaci “Alba”
“Alba” secondo me è una canzone diversa, più eterea e astratta. Mi piaceva mettere il cuore con il battito nella canzone. Sono sempre un po’ in difficoltà a spiegare le canzoni, perché ognuno ci trova diverse cose.
Com’è il rapporto con Eros?
Collego alcune canzoni di Eros alla mia infanzia. “Un’emozione per sempre” la ascoltavo ovunque. Quando la sento mi fa respirare. C’è un collegamento di anima per me.
Quanto è cambiato il tuo modo di interpretare il live dal primo Sanremo?
Ci sono canzoni destinate a crescere nel live e altre che sono da studio. Il fatto di avere un’orchestra con così tanti elementi e così bravi crea una magia. Il pezzo si sposa bene con tutti gli archi. Credo che sia una canzone fatta per essere cantata in un contesto come questo.
Che effetto ti fa tornare qui dove tutto è cominciato?
L’effetto è sempre di grande responsabilità. In tour so che canto davanti a un pubblico che è lì per me. Qui invece sei ospite di un palco dove ogni minima cosa ha mille riflettori e sento un po’ più di pressione in quel senso. Per me la cosa importante è far capire quanto questo palco mi ha dato. L’esposizione più grande è iniziata qui nel 2018. “Alba” mi sembrava una canzone giusta per tornare.
Sei tra i favoriti. Come la vivi?
La sto vivendo con un senso di leggerezza. Solo con la voglia di presentare “Alba”. Il fatto di essere favorito non mi fa pensare che sto facendo la cosa giusta, ma di provare a superarsi in ogni circostanza della vita.
Se arrivi secondo come reagisci?
Onestamente metterei la firma per rivivere altri quattro anni come questi che ho vissuto. Lo dico senza frasi fatte, non ho preparato discorsi: sono una persona sensibile e timida, però sto cercando di vivere questa esperienza con estrema serenità.
Ti esibirai stasera di fronte al Presidente della Repubblica. Emozione?
Sono un po’ più concentrato sull’esibizione e sulla parte musicale del brano.
Il tuo è un ritorno dopo 4 anni…
Ci ho pensato se tornare o no perché è una grande esposizione. È un modo per essere riconoscente alla musica. Volevo tornare per chiudere un cerchio con Sanremo diverso. Torno anche perché ho 27 anni, sono giovane, non è che se fai gli stadi allora non devi andare a Sanremo. Ho voglia di mettermi in gioco, mi sento er foco dentro, come si dice a Roma.
Che sogni hai per dopo Sanremo?
È una domanda un po’ difficile. Io lavoro per cercare di avere sempre un percorso live molto ben definito, di avere un rapporto con il pubblico quasi di sangue. Arrivare è molto difficile, riuscire a mantenere quasi impossibile. Mantenere questi numeri non è facile. Sembro uno che riesce a tenere le cose sotto controllo, ma io sento molto la pressione, l’ho sempre sentita. Bisogna cercare di sentirsi completi senza pensare ai numeri. I numeri sono la conseguenza. Se fai una cosa per i numeri è proprio il momento in cui i numeri non arrivano.
Ai tuoi concerti viene gente di tutte le età. Senti la responsabilità di quello che dici?
Sì ed è motivo di grande orgoglio. Vedere persone adulte venire a un concerto di un 27enne ed emozionarsi è una grande soddisfazione. In realtà poi la bellezza del concerto è avere questo scambio di occhi con le persone.
“Alba” l’hai scritta appositamente per Sanremo?
No, non l’ho scritta per Sanremo. Ho avuto la sensazione di essere stato un tramite, cioè che la canzone sia venuta da me.