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Il giro d’affari dei giochi online in Italia: dalle app al gaming

Il giro d’affari dei giochi online in Italia: dalle app al gaming

L’Italia è una delle nazioni in cui si gioca di più al mondo e da quando esistono le attrazioni online i dati del settore dell’intrattenimento nostrano sono cresciuti a dismisura.
In un Paese in cui i giocatori abituali arrivano a spendere anche 2.000 euro al mese, l’indotto complessivo può superare il miliardo all’anno.
Buone notizie per l’Erario, dunque: lo Stato guadagna soprattutto dalle slot, che da sole valgono oltre metà del movimento.
Da anni, ormai, sono le app a dominare il mercato: basta aprire un qualsiasi store per rendersi conto di come la maggior parte dei software scaricabili gratuitamente sia composta da giochi o da veri e propri videogame.

roulette
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Oggi la lotteria e i giochi ad estrazione alla stregua della tombola sono meno partecipati e rispetto al 2020 il calo è notevole. Sarà che gli utenti trovano più comodo dedicarsi alle app specifiche dedicate alle più classiche attrazioni da sala: prima era necessario recarsi dal vivo al tavolo verde per bluffare al poker o adoperare il sistema Labouchere che si applica alla roulette, mentre adesso molti appassionati scelgono di collegarsi alla rete per giocare su tavoli virtuali, pagando e incassando in tempo reale. D’altro canto, considerando anche social e quant’altro, nel 2022 sono già stati superati i 40 miliardi di download di app in tutto il mondo.

Grafica Divina

Il business è ormai ambito da tutti. Già nel 2016 in Italia si contavano 264.000 sviluppatori iOS e oggi le app hanno acquisito un ruolo ancora più centrale nella nostra quotidianità. Nel 2021 il volume d’affari relativo ai software si attestava sui 2 miliardi di euro, proprio grazie alle app. È stata anche la nuova concezione del gaming a stravolgere i numeri, complice la crescita della dimensione degli e-sports. Nel Belpaese si contano 15,5 milioni di gamer, considerando anche chi gioca da cellulare, ossia almeno 9 milioni di italiani. In media si dedicano quasi 9 ore settimanali al gioco, anche grazie alle care vecchie console, che tra i modelli di ultima generazione hanno conosciuto un incremento di oltre il 20% portando a un fatturato di 443 milioni di euro.

Non solo giochi di carte e attrazioni da sala, quindi.
Il comparto del gaming è molto più esteso e gode del vantaggio di poter usufruire di tutte le novità in ambito tecnologico, tra connessioni all’avanguardia e realtà virtuale. Il download di app su Android è aumentato di oltre il 9%, mentre su iOS del 36%.
Una volta fiutato l’affare, le grandi imprese del settore si sono tuffate subito in questo mercato, allargando il personale, complice l’ampliamento del fondo governativo pensato proprio per le produzioni videoludiche, aumentato da 5 a 11 milioni di euro.

Persino l’età media dei videogiocatori è stata rivista negli ultimi tempi: nel 2021 il 73,4% dei titoli rilasciati e il 65,8% dei titoli effettivamente venduti nello Stivale erano destinati a un target di utenza compresa tra i 3 e i 12 anni. E così, mentre i più grandicelli spendono ogni anno quasi 300 milioni di euro per il poker e poco meno per le lotterie, anche chi si è approcciato da poco al gioco riesce a contribuire in maniera fattiva al giro d’affari. Che proprio non ne vuole sapere di arrestarsi…

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