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C’era una volta una fiaba LGBTQ

C’era una volta • storia di un principe che diventò una principessa e una principessa che diventò un principe è una fiaba LGBTQ scritta a quattro mani da Anna Marani e Vinnie Palombino. È stata realizzata nel 2016 per un progetto nell’ambito del collettivo di artisti queer GLI INFANTI, attivo a Bologna.
Una volta illustrata, la fiaba è stata esposta durante la mostra “Ti RACCONTO UNA STORIA” al Cassero LGBTI+ center di Bologna.

C’era una volta


L’idea è nata dal desiderio di raccontare nuove storie per l’infanzia, ribaltando gli stereotipi classici della fiaba e portando narrazioni sempre più necessarie per la crescita delle nuove generazioni: infatti, nonostante i temi i della transizione di genere, del femminismo e del coming out siano sempre attuali, non trovano ancora molto spazio nelle storie destinate ai piccoli lettori. Non è un caso che l’interesse dimostrato da alcune case editrici per questo libro si sia poi risolto in un nulla di fatto, persuadendo gli autori a renderlo disponibile sulla piattaforma Amazon.
Per l’occasione, la storia è stata arricchita da una versione a fumetti.

Grafica Divina
c’era una volta

GLI AUTORI
VINNIE PALOMBINO Graphic Designer, Fumettista e Drag queen.Da 10 anni attivista in associazioni LGBTQ+. collabora come Content creator alla realizzazione della rivista LA FALLA in drag.
ANNA MARANIAutrice di racconti e romanzi, nel 2013 vince il premio internazionale Un bosco per Kyoto con la raccolta di favole Storie dei cinque elementi, frutto della collaborazione con la giornalista e scrittrice Elena Torre.

SINOSSI & SPOILER
la storia è ambientata a Tanaceto e Rapunzia, due regni in conflitto da anni. Gli eredi ai rispettivi troni vivono con grande disagio i propri corpi: Amaranto, il principe di Tanaceto, vorrebbe essere una principessa buona d’animo, mentre la principessa di Rapunzia, Biancospino, sogna di essere un principe dal cuore nobile. Perché esaudisca i loro desideri, i due si recano dalla strega fior di luna, che però non li appaga del tutto: non concede né il cuore nobile né la bontà d’animo che desideravano.

I due giovani finiscono per incontrarsi sul ponte che divide i loro regni e, nelle loro nuove sembianze, si innamorano a prima vista l’uno dell’altra… ma non riescono a farsi riconoscere dai propri genitori, convinti che i loro veri figli siano tenuti in ostaggio dal regno avversario. Mentre scoppia una nuova guerra, i due innamorati tornano dalla strega, che si rifiuta di pronunciare un controincantesimo… rivelando però che la bontà e la nobiltà d’animo sono qualità  che possiedono da sempre. Grazie all’aiuto della madre di Biancospino e di un cavaliere cieco, i due giovani riescono infine a farsi riconoscere. Scoprono, inoltre, che sia la regina che il cavaliere si erano rivolti alla strega: la prima per poter solcare i cieli a bordo di una nave volante, come una vera pirata; il secondo per realizzare un sogno d’amore.

E mentre, per mari, alla regina era mancata la famiglia, al cavaliere era venuta a mancare la vista: non trovando il coraggio di confessare i propri sentimenti e temendo il rifiuto dell’amato (nientemeno che il suo re!), la strega lo aveva condannato a guardare con gli occhi del cuore! Tutto è bene quel che finisce bene: Amaranto e Biancospino si sposano e vivranno felici e contenti, ponendo fine a qualsiasi conflitto. Da lontano, la strega li osserva e rivela la sua vera natura di fata.

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