Oggi incontriamo di nuovo con molto piacere Andrea Pedrinelli, critico musicale e storico della canzone da poco uscito con il meraviglioso Il grande libro dei Pooh per Mondadori. Percorriamo insieme la sua brillante carriera.
Andrea Pedrinelli, da bambino eri bravo a scuola?
Sì, Marinella: ho imparato a leggere a tre anni e sapevo già scrivere quando sono andato alle elementari.
Sognavi già di fare il giornalista?
Sì, ho sempre sognato di fare il giornalista con il mito di Indro Montanelli e l’etica di Guareschi. Alle medie, però, pensavo molto al giornalismo sportivo ma poi ho scelto la strada di cultura e dello spettacolo specializzandomi in critica teatrale e musicale.
Alle medie preferivi i temi di fantasia o quelli legati all’attualità?
Dipendeva, però mi piaceva molto fare sintesi/analisi di fatti e situazioni.
Scrivevi sul giornalino della scuola?
No perché non c’era!!! Mi ero però inventato alcuni giornalini miei nei quali scrivevo del paese in cui ero in vacanza o facevo le cronache delle partite di calcio e subbuteo con gli amici come fossero articoli per “La gazzetta dello sport”.
Ricordi il primo articolo pubblicato?
Era una recensione (ingenua e orrenda) di un disco di Enzo Jannacci. Poi ho scritto su “Mosaico” (giornale di quartiere), “Gazzetta di Lecco”, “Corriere del sud ovest milanese”, “La padania”, “Avvenire”, “Musica, jazz, vinile”e diverse altre testate locali o specializzate e ho fatto anche in tv servizi di cronaca degli spettacoli, programmi pensati e scritti da me.
Hai scritto solo di spettacoli?
Sì, soprattutto di musica pop, rock e jazz e moltissimo di teatro specie per la “Gazzetta di Lecco” e per “La Padania” e anche di altri ambiti dello spettacolo e della cultura (arte, letteratura…). Quasi nulla d’altro.
Preferisci fare un’intervista o scrivere un articolo?
Scrivere mi viene naturale, mai avuto il complesso del foglio bianco: apro il file e inizio a scrivere di getto anche i libri. L’intervista è il genere che amo di più insieme alle recensioni.
Quanti libri hai scritto?
L’elenco è lunghissimo quindi te ne cito solo alcuni, ho scritto su Gaber, Baglioni, Jannacci, Bono, Reitano, i Pooh….
Credi nelle scuole di giornalismo?
No, io ho imparato sulla mia pelle in una lunga gavetta che la gavetta insegna più di quello che sappiano i diplomati delle scuole di giornalismo!
Ti piace parlare in pubblico?
Non mi ha mai fatto paura come non mi fanno paura le telecamere e la radio; ho infatti messo in piedi tantissimi format di incontri di divulgazione su Gaber, Jannacci e altri! Mi piace molto incontrare la gente per raccontare la Grande Musica!
Intervista di: Marinella Chiorino
Foto di: Flavia, Irene Frigerio