ACCADEMIA UCRAINA DI BALLETTO – LA DANZA OLTRE LA GUERRA
Gli allievi dell’Accademia Ucraina di Balletto ritornano al Teatro Arcimboldi di Milano il 30 aprile e il primo maggio prossimi con due spettacoli: “La Bella Addormentata” e “Coppelia”.
Accademia Ucraina di Balletto: la danza oltre la guerra
Con questi allestimenti l’accademia intende confermare la volontà di non fermarsi e continuare a preparare gli allievi per il debutto. È fermo intendimento dell’accademia in questo periodo di crisi internazionale essere messaggeri di pace e dei valori dell’arte che vanno oltre ogni cosa. In questi momenti difficili l’accademia rimane comunque in contatto con l’omonima di Kiev tramite la sua Direttrice Alvina Kalchenko.
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L’Accademia Ucraina di Balletto vuole quindi essere in questo momento più che mai l’emblema dell’amicizia tra i popoli proponendo la danza come veicolo e la sua costituzione come esempio. Questo si realizza grazie alla presenza di insegnanti russi, ucraini, ma anche moldavi bielorussi e italiani; insegnanti di diversa nazionalità che fanno dell’Accademia un simbolo di pace. Quindi l’Accademia come simbolo di pace e di amicizia attraverso l’arte.
Dice l’insegnante russa Oskana Belyaeva: “Sono vicina con il cuore al popolo ucraino e stringo le mani a preghiera per fare sentire loro che noi ci siamo”.
La preparazione degli allievi, come detto continua e l’appuntamento a teatro sarà per sabato 30 aprile alle ore 21 e domenica 1 maggio alle ore 16 per “La Bella Addormentata” che verrà presentata nella sua versione classica; quella più famosa. Negli stessi giorni, sabato (30/4) alle ore 16 e domenica (1/5) alle ore 11 il sipario si alzerà per “Coppelia” con i giovani danzatori dell’Accademia.
In questo contesto l’Accademia prosegue il suo instancabile lavoro anche se ciò può sembrare frivolo, ma l’obiettivo più importante che l’Accademia si è prefissa attraverso l’espressione artistica, qualunque essa sia, è quello di sensibilizzare le generazioni attuali e future, le diverse popolazioni, ad una maggiore coesione, a più tolleranza e una inesauribile voglia di pace.
Per essere messaggeri di pace e del valore dell’arte che va al di là di ogni cosa, l’Accademia non si ferma e continua a preparare i suoi allievi.
Articolo di: Ugo Negrini