Sono stati infatti realizzati, in collaborazione con gli esperti del Progetto Falco Pescatore, due nuovi nidi artificiali nelle Oasi WWF di Alviano (Umbria) e di Serre Persano (Campania), due zone umide di importanza internazionale ritenute ottimali per favorire l’espansione della specie sempre più a sud, nell’ambito della campagna WWF Renature. Al contempo, è stato realizzato un nuovo impianto di video-sorveglianza nel nido dell’Oasi WWF e Riserva Regionale Laguna di Orbetello, al fine di studiarne il comportamento e prevenire possibili azioni illegali.
Animali, WWF: nuovi nidi per il Falco Pescatore nelle Oasi
E i risultati non si sono fatti attendere: la coppia storica di Orbetello, formato dall’omonimo maschio e dalla femmina Mora, è già stata ripresa in atteggiamenti amorosi per il quarto anno di fila, facendo ben sperare per la nascita di nuovi falchi pescatori anche quest’anno. Ad Alviano, invece, il nido è stato prontamente occupato da un giovane maschio in età riproduttiva, denominato Cartesio, che attende ansioso l’arrivo di qualche femmina per mettere su famiglia, mentre a Persano si aspetta trepidanti che il nido venga individuato e sfruttato da altri esemplari di passaggio.
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Queste coppie vanno così ad aggiungersi a quella dell’Oasi WWF di Orti-Bottagone (Livorno), alle due della Diaccia Botrona (Grosseto), a quella del Parco Regionale della Maremma (Grosseto) e quella di Porto Conte (Alghero): tutte frutto del progetto di ricostituzione di una popolazione nidificante di falco pescatore che a partire dal 2011 ha visto nuovamente la riproduzione della specie in Italia dopo 42 anni di assenza. Segno che gli sforzi per conservare aree protette ad elevata naturalità, unite alla visione di chi vuole invertire il declino di specie chiave che rischiano di scomparire dalle nostre terre può portare frutti insperati per il falco pescatore e tante altre specie, come nel caso delle isole create ad hoc per le bellissime sterne realizzati nell’Oasi WWF di Orbetello ed ora frequentate da decine di coppie.