In attesa del 9 luglio, che vedrà l’attrice toscana Marianella Bargilli salire sul palco per “Refugees… il respiro dei migranti” in occasione della sesta edizione del Festival Lampedus’Amore, la protagonista ci parla dei temi sociali e culturali messi in scena nello spettacolo. Come suggerisce il titolo, Refugees parla di migranti, un argomento che può sembrarci quanto mai contemporaneo, ma la pièce ideata e diretta da Ugo Bentivegna parla, in realtà, di presente e passato. “Parla di migrati e rifugiati con una doppia valenza – dichiara Bargilli – racconta di quando si partiva alla scoperta di nuove terre o per riconquistare la propria indipendenza economica, e quindi la propria identità. Il messaggio che mi piace portare è la possibilità di conquistare uno spazio di vita personale e di trovare la libertà come essere umano.”
Refugees il 9 luglio a Lampedusa
Simile è l’intento del regista, che dichiara di aver sentito l’esigenza di tornare ad affrontare il tema della migrazione per la sua grande attualità. “È su tutti i giornali la questione umanitaria dell’accoglienza e degli spostamenti che, se oggi riguarda soprattutto gli africani, un secolo fa riguardava i nostri connazionali, spesso i nostri stessi nonni. Ho voluto creare un nuovo spettacolo proprio per ricordare quanto è importante la memoria storica per comprendere il presente”.
Refugees non è quindi solo una storia che ci ricorda di ciò che accade quotidianamente nel nostro Paese e del valore della vita umana, ma anche un racconto che ci fa riflettere su quanto la questione dei migranti e delle frontiere sia, in realtà, un problema già presentatosi più volte in passato, che ha portato talvolta a compiere errori che, come la storia insegna, troppo spesso tendono a essere ripetuti. Ci ricorda che “i rifugiati sono persone come noi, persone che, prima di essere costrette a fuggire, avevano una famiglia, una casa, un lavoro; possono essere persone di talento, che con il loro bagaglio culturale e di esperienza sono in grado di dare molto a chi offre loro asilo”.
“Come operatore culturale, nel mio caso come attrice, mi sento nel dovere di comunicare un’informazione al pubblico; credo che sia il nostro obiettivo e dovere come persone che si occupano di parlare agli altri – continua Marianella Bargilli – Se possiamo fare questo abbiamo regalato un pensiero in più alle persone che ci stanno ascoltando. Farlo a Lampedusa era un obiettivo da tanto tempo, per cui siamo onorati di poter andare sull’isola che sappiamo essere importante proprio per queste storie, per cui sento che la nostra responsabilità sia se possibile ancora più profonda.”
Siete dunque tutti invitati ad assistere a Refugees il 9 di luglio a Lampedusa, in occasione del Festival che offrirà eventi culturali dall’8 al 10, con l’auspicio di imparare qualcosa gli uni dai racconti degli altri.
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Articolo di: Francesco Audino
