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Intervista a Alberto Vescovi, autore di “Universe”

“Universe”, il progetto concettuale del pianista contemporaneo Alberto Vescovi composto dai due EP “Cosmonauta” e “Cinque da Oort” che insieme rappresentano una narrazione del processo creativo attraverso la passeggiata di un Cosmonauta in uno spazio estremamente sconfinato, da un lato, e intimo dall’altro.

Ecco l’intervista a Alberto Vescovi

Cominciamo: raccontaci l’inizio del tuo rapporto con la musica

Ho iniziato a suonare da molto piccolo. A differenza dei miei fratelli ho sempre manifestato un forte interesse per la musica, in particolare per il pianoforte. Quindi mi viene da che ho iniziato perché si tratta di un istinto, di una pulsione che ho sempre avuto.

Grafica Divina
Alberto Vescovi
Intervista a Alberto Vescovi

Quali sono i tre momenti più importanti della tua vita?

Il primo è stato sicuramente l’aver frequentato il Liceo Artistico Statale di Venezia, il secondo è stato l’aver vissuto a Londra e come terzo il mio trasferimento a Milano.

Dove affondano le tue radici e dove puntano le tue ali?

Musicalmente le mie radici affondano nella musica classica, che rappresenta il 90% della musica che ascolto. Quello che mi piacerebbe riuscire a fare invece è trovare un mio linguaggio capace di integrare e far dialogare il pianoforte e la musica elettronica.

Dicci cosa ti piace e cosa contribuiresti a cambiare

Mi piace la compagnia degli amici, la buona birra, la musica classica, viaggiare, fare sport, rilassarmi in spiaggia e ovviamente suonare il pianoforte. Di cose da cambiare ce ne sono anche troppe. Forse una fra tutte è la pazienza. Siamo troppo abituati (soprattutto i millenial) al tutto e subito e questa velocità ha generato pochezza di pensiero.

“Mi piacerebbe trovare un mio linguaggio capace di integrare e far dialogare il pianoforte e la musica elettronica”

Parlaci del progetto Universe

Il progetto Universe comprende due EP, rispettivamente “Cosmonauta” e “Cinque da Oort”, di cinque brani l’uno.
Inizialmente il progetto comprendeva soltanto l’EP Cosmonauta ed è stato grazie ad una pessima sessione di registrazione se è nato il secondo EP.
Il concept di Cosmonauta e il suo sviluppo mi ha impegnato parecchio. Sostanzialmente volevo realizzare una traccia che avesse più possibilità di sviluppo. Ci sono due racconti in Cosmonauta, in due differenti scale. Un racconto è il concept dalla prima alla quinta traccia, un altro è quello più intimo e quindi nascosto, dei due brani “Sequenza” messi in successione. Cambia la scala della narrazione, dove il primo racconto è il riferimento di ciò che vedo, mentre il secondo è il racconto di ciò che sento.
Cinque da Oort, come ho già detto, è stato inaspettato. Per questo ad ognuno dei brani ho dato il nome di un asteroide, proprio come fossero dei corpi celesti con una propria orbita incontrati per caso nel viaggio del Cosmonauta.

Cosa vorresti per il futuro?

Mi piacerebbe molto potervi invitare a qualche concerto, ma il periodo storico purtroppo non lo permette.

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