Se in Occidente i caffè sono luogo di incontro, di chiacchiere, di appuntamenti di lavoro, in Giappone spesso sono posti dove rifugirarsi per leggere, per vivere un attimo di calma e riflessione.Il caffè in questione, vero protagonista del libro, è piccolo, sotterraneo, dall’arredamento cristallizzato nel tempo. Pochi posti, pochi clienti.
Per chi ha visitato il Giappone sa quanto sia un paese umido e caldo in estate, eppure quel piccolo bar sotterraneo è sempre fresco e accogliente.E soprattutto permette di viaggiare nel tempo. Basta seguire delle semplici regole:
Si può effettuare il viaggio posizionandosi su una sola sedia che, solitamente, è occupata da una donna vestita di bianco.
Puoi fare un solo viaggio nel tempo.
Il viaggio con cambierà il presente.
Devi tornare prima che il caffè che viene versato nella tazza divenga freddo.
Se non lo bevi in tempo succederà qualcosa di molto spiacevvole.
Pochissimi i protagonisti di questo straordinario libro che si legge come se fosse un manga tanto è descrittivo ed immediato. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kotake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre.
Rimpianti, speranza, desideri si amalgamano fino ad un sorprendente finale.
Solo la poetica mentalità giapponese poteva ideare questo piccolo capolavoro.
Finché il caffè è caldo
Toshikazu Kawaguchi
Garzanti
Articolo di: Luca Ramacciotti