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Amici come prima Boldi e De Sica tornano a fare coppia

Il 19 dicembre p.v. nelle sale cinematografiche italiane Amici come prima l’attesa reunion tra Christian De Sica e Massimo Boldi dopo lo scioglimento 13 anni fa del loro sodalizio artistico.

E’ lo stesso De Sica s piegare il motivo dell’allra rottura: “Tengo asottolineare subito che dietro la lunga “separazione artistica” tra me e Massimo non c’era mai stato nessun litigio o divergenza incolmabile come qualcuno aveva scritto: il rapporto personale tra noi non è si è mai incrinato ma lui aveva firmato un contratto di esclusiva con la casa di produzione Medusa mentre io ero legato alla FilmAuro di Aurelio De Laurentiis.”

Grafica Divina

Lo stesso Boldi ci tiene a sottolineare questo punto: “A gennaio di quest’anno io e Christian abbiamo iniziato a valutare l’opportunità di tornare a lavorare insieme in una storia che valorizzasse i nostri potenziali e la nostra intesa più che collaudata attraverso tanti film di grande successo. Erano passati 13 anni dal nostro “Natale a Miami” e sia io che De Sica aspettavamo da tempo una nuova opportunità che per fortuna poi è arrivata in primavera grazie a Fausto Brizzi, già più volte sceneggiatore delle nostre commedie “natalizie”, che ha scritto con Christian un soggetto che ci ha soddisfatto pienamente. La cosa importante per noi era ricominciare a recitare in coppia dopo tanti anni in cui la gente continuava a dirci che avrebbe voluto rivederci al cinema insieme: in realtà noi in fondo abbiamo sempre desiderato questa “reunion”, ma per tanto tempo ci avevano diviso forzatamente i nostri contratti in esclusiva con produttori diversi”

Quindi… Amici come prima che spiegano bene non è un Cinepanettone anche se, naturalmente, De Sica ci tiene a dedicare il film “idealmente ad un grande amico che non c’è più, Carlo Vanzina, a cui devo tutto o quasi quello che mi è arrivato attraverso il cinema.”

Infatti il film stesso non è una serie di gag surreali e, per certi versi, un po’ sopra le righe come i film passati, i due attori sono maturati e se lanciano strizzate d’occhio agli spettatori con gag del passato collaudate e una colonna sonora che si rifà sfacciatamente agli anni ’80 il film si presenta come una commedia che insegna a godersi la vita, e non lasciarsi intrappolare in situazioni che ci rendono infelici, ma trovare la voglia di cambiare.

E di cambiare tocca forzatamente a Cesare (Christian De Sica) che è lo stimato direttore del Relais Colombo, hotel di lusso di Milano. Con la probabile entrata in scena di possibili nuovi soci cinesi, la spietata ed affarista Luciana (Regina Orioli), figlia di Massimo Colombo (Massimo Boldi), storico proprietario dell’hotel, decide di fare tagli al personale e licenzia per primo proprio il direttore.

Cesare, rimasto senza lavoro, intrappolato con una moglie inaffettiva che sperpera il suo denaro a man bassa, scopre che Luciana sta cercando per suo padre una badante, ed è disposta a spendere 5000 euro al mese pur di arginare il vivace, viziatissimo e arzillo Massimo.

La prospettiva di uno stipendio così allettante spingerebbe Cesare a candidarsi se non fosse che lui è un uomo. Aiutato dal suo amico ed ex portiere dell’albergo, Marco (Maurizio Casagrande) si traveste da donna e diventa la seducente Lisa che, travolgendo Massimo al primo incontro, viene assunta. Tra esilaranti imprevisti e situazioni equivoche, nasce un’intesa perfetta.

Cesare però non ha il coraggio di svelare la verità alla moglie Carla (Lunetta Savino) e al figlio Matteo (Francesco Bruni), che continuano a crederlo direttore dell’hotel e che lui stesso nasconde un segreto, o almeno così lui crede.

Tra gaga, scambi di identità, un ‘analisi del diverso, la solidarietà dei lavoratori e continui fraintendimenti la trama si dipana verso l’ahhpy ending, ma attenzione alla doppia burla finale.

Articolo di: Luca Ramacciotti

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