Sguardi. I giorni della terra.
Con la personale di Maria Luisa Mauro riprendono le mostre dedicate ad artisti emergenti. La vernice sabato 10 novembre ore 17,30 al Palazzo delle Esposizioni
Apertura tutti i giorni 10- 25 novembre 2018, INGRESSO LIBERO
“Sguardi. I giorni della terra”. Con la mostra personale di Maria Luisa Mauro, pittrice legata alla nostra città dove si è formata, la Fondazione Banca del Monte di Lucca torna ad offrire i propri spazi del Palazzo delle Esposizioni per far conoscere al pubblico i frutti artistici della vivacità culturale della città, attraverso personali dedicate ad emergenti. La vernice è in programma questo sabato 10 novembre alle 17,30 e la mostra resterà aperta a ingresso libero fino al 25 novembre 2018, tutti i giorni con orario 16-19.
Il pittore Roberto Altmann, presso il cui atelier la pittrice segue corsi d’arte, descrivere l’opera pittorica di Maria Luisa Mauro “Fra rigore geometrico e superfici materiche”. Nelle sue opere “il rigore – scrive-, che costruisce piani metafisici, rappresenta ricordi di città fra loro lontane, avvicinate dall’agglomerarsi di strutture che nel tempo si sorreggono e sostengono e ne creano la storia: non poi così lontane sono Genova nei suoi carruggi e Casablanca. Una comunicazione di ordine e di luci, di ombre e spazi quasi a richiamare il purismo dei pittori trecenteschi della Toscana, forse un ricordo della nostra pittrice per i maestri del passato. Nell’opera “Medina” una figura si erge in controluce, là, piccola, in piedi: ed emerge la metafisica e il senso della solitudine del vuoto. Muri che come parti di un labirinto nascondono abitanti silenziosi.. città invisibili.. Calvino? Un balzo e siamo proiettati nelle opere simboliche che con l’uso della materia come soggetto mi ricordano l’opera di Magritte: “ça n’est pas une pipe!” l’artista surrealista contraddice la nostra abitudine a nominare ogni cosa, è l’apertura ad altro. Lei invece afferma: “Questa che io vedo sulla spiaggia dipinta è sabbia” e non solo la rappresenta ma la usa. E si afferma la materia. Su questa linea molte opere che a volte richiamano all’Art brut… “detriti sulla sabbia, raggio di sole sulla battigia, sedimenti marini, abbandono” …ma in esse a volte una nota di colore si afferma a riportarci alla pittura, al dipinto, a non farci troppo sviare dal materico. Gestire i colori, la materia e la composizione per crearne un’opera! “Pino della Provenza” racchiude in sé le due tendenze: la geometria cesellata nel tronco, la campitura puro sfondo, piano piatto come il verde, il colore talvolta di una pausa, un ordine.. E restare tuttavia con l’attitudine aperta alla realtà che “sedimenta” in sé e fa scaturire idee nuove, atmosfere e future opere”.
Maria Luisa Mauro, nata dopo la seconda guerra mondiale in un paese dell’Amiata, ha trascorso gli anni dell’infanzia a Coreglia Antelminelli. Negli anni Sessanta frequenta il liceo classico a Lucca e si iscrive poi alla Facoltà di Lettere dell’Università di Pisa, dove scopre lo “specifico” dell’Arte visiva attraverso le lezioni di Carlo Ludovico Ragghianti. Insegna per molti anni e si impegna su tematiche sociali. Inizia a interessarsi al disegno e alla pittura in prima persona, forte anche di un percorso universitario in psicologia nell’arte. Frequenta, a Sestri Levante, l’Atelier di Roberto Altmann. Quest’ultimo – come lei stesa dichiara – è uno dei fattori determinanti, che le ha permesso di tentare il percorso personale che ora timidamente offre in visione.