Turco – Via Roma (Putsch Records)
TURCO è una cantautrice e polistrumentista pugliese. Affascinata dai suoni elettronici, sequencer, loop station e dal loro utilizzo nella musica, unisce il cantautorato alla musica electro-pop pubblicando “First” nel 2016 con l’etichetta indipendente Putsch Records. Il nuovo album prosegue sulla strada della prima uscita. Ha un sound eclettico di base riconducibile alla musica elettronica degli scorsi decenni. A questa cifra stilistica concorrono comunque elementi tolti dal rock, dalla canzone pop, dalla scena street contemporanea, per una miscela adattissima a contenere le molteplici ispirazioni ed emozioni che sono alla base di questo lavoro.
Quando hai iniziato a fare musica?
Credo di aver deciso di fare musica all’età di quattro anni, quando ho ricevuto in regalo la mia prima chitarra. Sono stata sempre molto determinata in questo, fin da piccola, crescendo è aumentata la consapevolezza ed è questo che mi dà forza.
Con quali artisti sei cresciuto?
In casa mia si ascoltava De Andrè, Battiato, Guccini. I cantautori italiani sono stati la mia prima scoperta ed ancora oggi le mie radici. Poi ho iniziato ad ascoltare Bjork, Alt-J, The XX, Grimes, Little Dragon appassionandomi ai synth, sequencer, produzioni sperimentali. Da qui è nato “First”, il mio primo EP in inglese, che unisce questi due mondi. Adesso questa unione continua con “Via Roma” ma nella mia lingua, l’italiano.
Come nasce la tua musica? Quali sono le tue fonti d’ispirazione?
Sono una di quelli che produce una bella base, la manda in loop e ci canta sopra. Le mie canzoni nascono così, da quello che penso e che vivo ogni giorno. Mi lascio ispirare dalle storie, da cose che ho realmente vissuto o che qualche amico mi ha raccontato il giorno prima. Non c’è niente di più vero che raccontare la realtà a volte sotto metafore (come nel mio primo singolo Treni) a volte in maniera esplicita (Ansia). E’ bello che ciascuno possa immedesimarsi in quello che scrivo.
Di cosa parla la tua nuova avventura musicale?
“Via Roma” è la mia casa, un antico stabile nel mio paese di nascita che prende il nome dalla via, o meglio, io la chiamo così. Il disco
attraversa nelle sue canzoni le emozioni e gli eventi che l’ascoltatore vive o ha già vissuto: la rinascita di Ti Vedi, la sensazione di Ansia, l’essere Eroi (anche oggi) per una padre, il rapporto di amicizia a distanza di Volevo Dirti. Ma l’album ritrae anche momenti della quotidianità: ora il protagonista sta guardando una serie tv e ne diventa dipendente (Ho visto Laura Palmer), mentre la sera prima ha conosciuto qualcuno che gli è entrato Nella testa, o forse non sa decidere se finire una storia che Ogni Volta ritorna a bussare alla porta. Allora non resta che augurarsi una Buona Vita alla fine del viaggio.
Cosa hai deciso di raccontare con il tuo progetto?
Ho scritto di quello che succede ogni giorno, in ogni vita, sia essa vicina oppure dall’altra parte del mondo. E ho cercato di farlo nel modo più leggero possibile per regalare un po’ di spensieratezza a chi mi ascolta.
Qual è il momento in cui hai scoperto che avresti voluto intraprendere la strada della musica?
La prima volta a quattro anni. Poi di nuovo a otto, poi a 25. L’ultima volta è stato ieri. Ogni volta scopro elementi e stimoli nuovi che rendono tutto entusiasmante.
Quali sono i generi in cui spazi nella tua produzione?
Sicuramente il cantautorato, molto pop ma con un tema profondo affrontato con leggerezza.
L’album ha un eclettico sound di base riconducibile alla musica elettronica degli scorsi decenni. A questa cifra stilistica concorrono comunque elementi tolti dal rock, dalla canzone pop, dalla scena street contemporanea, per una miscela adattissima a contenere le molteplici ispirazioni ed emozioni che sono alla base di questo lavoro.
Cosa significa lavorare nella musica oggi?
Avere orari strani, non dormire. E soprattutto sacrificio. Oggi c’è tantissima informazione, tanti artisti, tanta musica. Di conseguenza diventa anche più difficile trovare spazio per tutti, me ne rendo conto. Bisogna cercare, fare, muoversi, avere delle buone idee. Non ci si annoia mai insomma. Per questo lo voglio fare da sempre!
Cosa ne pensi dei social e del web in generale come mezzo per farsi conoscere?
Oggi è tutto, o quasi. Arriva tutto tramite telefono, siamo costantemente connessi quindi è certamente il modo migliore per arrivare a chiunque. Ma affinchè resti qualcosa di concreto ci deve essere dell’altro: penso all’emozione di un concerto, al cartoncino rovinato di un disco. Quello la rete non può dartelo.
Cosa non deve mai mancare in un brano che ascoltate e in uno che scrivete?
Dipende molto dalla giornata che mi aspetta. Ma di solito non deve mai mancare qualcosa che lo renda simile e vicino a me: può essere un beat, un synth, una frase particolare. In quello che scrivo è molto ricorrente il “che”, non credo possa mancare. Per il resto, tutto quello che nasce è un’esigenza naturare. Spero che non mi manchi mai.
Cosa pensi dei talent show? Hai mai pensato di parteciparvi?
Quando avevo sedici anni ho anche fatto un provino. Credo che i talent siano un trampolino di lancio molto alto, che se non hai fatto esercizio graduale, arrivi sull’acqua e rischi di non cadere come previsto. E’ un percorso lungo e ci si deve arrivare pian piano, preparati ad affrontare tutte le dinamiche, anche televisive.
Dicci dieci cose che ti piacciono e dieci che ti fanno arrabbiare.
Mi fa arrabbiare molto chi parla a sproposito senza conoscere i fatti.
Il caffè bollente, i pregiudizi e le convenzioni sociali, ammettere di avere torto, chi ha tante potenzialità ma non crede in se stesso, una sveglia troppo invadente la mattina, le persone che non sanno guidare, uscire e dimenticare le chiavi casa o gli occhiali da sole, chi si arrende.
Le prime dieci che mi vengono: conservare i biglietti e le locandine dei concerti (e anche i bicchieri di birra in realtà), i puzzle, il gelato al pistacchio, il fuoco acceso d’inverno, il midi, la mia casa al mare, la famiglia, un paio di scarpe comode, fare la spesa con mia mamma. E poi mi piace vedere la parte buona delle cose, ne abbiamo tanto bisogno.
Prossimi appuntamenti dal vivo?
Iniziamo a portare in giro “Via Roma” a partire da Novembre. Vogliamo suonare tanto e ovunque, in tutte le Via Roma d’Italia!
Progetti?
Dopo l’uscita del disco iniziamo il tour che ci vedrà impegnati fino a fine anno. Magari qualche nuovo feat per inaugurare il 2019? E poi un disco nuovo?