Parlare è un’arte marziale di Bertrand Périer in libreria
Sul suo Remarques sur la parole Jacques Charpentier nel 1944 scrive: “La parola deve essere azione, altrimenti non serve a niente. Parlare non significa destreggiarsi con le idee, né cesellare le frasi, gorgheggiare, creare effetti drammatici o darsi delle arie. Parlare vuol dire convertire, o perlomeno convincere, rafforzare opinioni traballanti”.
Bertrand Périer, avvocato e professore di arte retorica, autore di questo bel manuale divenuto bestseller in Francia, è dello stesso avviso e riflette sull’impoverimento del linguaggio divenuto ormai trasversale, che si accompagna tristemente all’impoverimento delle idee.
Anche la scuola, salvo rare eccezioni, penalizza con sempre maggior frequenza l’oralità trascurando la capacità di apprendere dei più piccoli non ancora contaminati dalla timidezza adolescenziale. Tanto più che, sottolinea l’autore, dibattere è proprio il contrario di battersi, uno strumento notevole per evitare la violenza che inevitabilmente nasce dal non comprendersi, “le parole, se usate da tutti nel modo giusto, possono diventare una potentissima arma di coesione di massa!”.
Come prepararsi dunque a parlare in pubblico? Come utilizzare la gestualità del corpo? Quanto conta il silenzio? Come “entrare in scena”?
A questi e molti altri quesiti risponde con chiarezza questo prezioso volume, corredato di esercizi e pratica da mettere in atto.
Una lettura di grande utilità, non solo per chi voglia imparare a parlare in pubblico, ma anche per riflettere sul ruolo della parola, delle sfumature del linguaggio, della forza dell’espressione, della dignità del pensiero e delle idee.
Parlare è un’arte marziale
Bertrand Périer
Traduzione di Valeria Pazzi
Bur
Aricolo di: Cinzia Ciarmatori
