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Carmen Pellegrino “Dove la luce”

In libreria per La Nave di Teseo il nuovo romanzo di Carmen Pellegrino Dove la luce

Milo è un senzatetto vaga per le strade di Roma è l’aprile del 1987. Ha perso ogni cosa, vorrebbe farla finita, non è abbastanza coraggioso da andare incontro alla morte, ma la anela, la aspetta. Invece un giorno in una mensa per poveri incontra Federico Caffè, un uomo distinto, professore di economia che nella vita si è sempre adoperato per migliorare le condizioni delle persone più povere.

Grafica Divina

E poi c’è una donna di Postiglione che nel febbraio del 2023 alla ricerca delle proprie origini in cui le vite di Milo e del Professore si infileranno tra le trame di quel percorso imperscrutabile che ci lega ad un passato fatto di generazioni, di amori, di scontri che ci rendono le persone che siamo, alla ricerca di un’identità che sembra inafferrabile.

Carmen Pellegrino tra salti temporali e spleen, in questo suo ultimo romanzo Dove la luce edito da La Nave di Teseo le vicende di personaggi di finzione come Milo il senzatetto si mescolano a quelle di altri realmente esistiti come l’economista Federico Caffè e la sua misteriosa scomparsa a quella della donna che nella sua ricerca ripercorre i luoghi dove il destino delle persone è trascorso non senza lasciare traccia.

L’autrice con l’intensità che permea la tutta la sua scrittura unita alla forza evocativa della memoria ci regala un romanzo di grande suggestione dove giganteggia la nostalgia per un tempo che non tornerà, per un luogo che seppur abbandonato continua ad appartenerci.

Non stupisce che il libro sia stato proposto per il premio Strega 2024 da Gad Lerner con questa motivazione:
«Propongo al Premio Strega il romanzo di Carmen Pellegrino Dove la luce perché mi ha sorpreso la riuscita felicissima di un’impresa che sulla carta avrei creduto pretenziosa: affrontare senza narcisismo ombelicale le dinamiche familiari, l’autocoscienza di una donna nata in un paesino del Sud – non sarà un caso se ormai le scrittrici meridionali fanno da battistrada alla narrativa italiana – intrecciandole con la ricerca storica che resta la seconda attività della scrittrice. Ecco allora, al centro della trama, un’interpretazione femminile, poetica, inedita sul mistero della scomparsa dell’economista Federico Caffè nel 1987; racconto dichiaratamente visionario che rivela però un retroterra di studio approfondito sull’Italia di quegli anni. L’erudito accademico Caffè, che non ha mai voluto ignorare le ripercussioni della sua scienza triste sulla realtà circostante, troverà nell’incontro casuale con un uomo ridotto in miseria, Milo, un esito imprevisto: la catarsi dello scomparire. Ad accompagnarlo in questo percorso finalmente non più solitario verso il nulla sarà la corrispondenza con l’adorata Simone Weil (Adolphine), punto di riferimento esistenziale e filosofico dell’autrice stessa. In definitiva: un romanzo onirico che sa essere al tempo stesso romanzo storico e sociale; plasmato con maestria da una letterata colta senza mai essere distaccata. Proprio come Federico Caffè.»

L’autrice Carmen Pellegrino: ha scritto saggi di storia e racconti. Da anni raccoglie suggestioni sui luoghi abbandonati. Il suo romanzo d’esordio, Cade la terra (Giunti 2015), ha vinto il Premio Rapallo Carige opera prima e il Premio Selezione Campiello. Tra le sue altre pubblicazioni si ricordano: Se mi tornassi questa sera accanto (Giunti 2017), La felicità degli altri (La Nave di Teseo 2021) e Dove la luce (La Nave di Teseo 2024).

Da leggere!

Articolo di: Elena Torre

Di Carmen Pellegrino leggi anche La felicità degli altri! oppure Se mi tornassi questa sera accanto

Oppure leggi una sua intervista 😉 per conoscerla meglio!

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