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Conosciamo meglio i Guappecarto’

L’ensemble Guappecarto’ suoneranno all’Arci BIKO Milano per celebrare i 20 anni di carriera.  La loro musica, nata sulle strade di Perugia nel lontano 2004, ha conquistato cuori e orecchie di persone in tutto il mondo, trasformando i Guappecarto’ da semplici musicisti di strada a veri e propri ambasciatori della cultura e della creatività italiana. L’incontro fortuito con l’acclamata attrice Madeleine Fischer segna l’inizio di un’avventura straordinaria, culminata nella composizione della colonna sonora per il film “Uroboro”.

Da quel momento, la loro fama si è diffusa come un fuoco che non conosce confini, portandoli prima a Parigi e poi sulle scene di prestigiose location in Europa. La loro discografia, impreziosita da album come “L’amour c’est pas grave”, “Amay” e “Rockamboles”, racconta storie di amore, di viaggi e di incontri, intessute dalle note dei loro strumenti e dalla voce vibrante di Neripè. Ogni album è stato accolto con entusiasmo dalla critica e dal pubblico, confermando il talento e la versatilità di questo ensemble eclettico.

Grafica Divina

Ma i Guappecarto’ non sono solo musicisti di talento; sono anche ambasciatori della cultura italiana, portando la loro musica in importanti festival e manifestazioni, dal Buskers Bern in Svizzera alla prestigiosa Mostra del Cinema di Venezia. Il loro impegno e la loro dedizione li hanno resi veri e propri ambasciatori della musica italiana nel mondo. E ora, mentre festeggiano venti anni di successi, si preparano a tornare a Milano per un concerto memorabile, dove rivisiteranno i loro brani più iconici con nuovi arrangiamenti e l’energia di nuovi talenti che si uniranno a loro sul palco. È un momento di celebrazione, di ricordi e di prospettive future, in cui i Guappecarto’ continueranno a incantare il loro pubblico con la loro musica vibrante e appassionata.

  1. Com’è nato il progetto?
    Guappecarto’ nascono nel 2004 a Perugia: all’epoca suonavamo in strada, e fummo notati da Madeleine Fischer,  la nostra “Mamma artistica “, che ci ingaggiò per musicare il film che stava realizzando, “Uroboro”. Ci accolse nella sua splendida casa in Val di Chiascio,  Umbria, e da lì è partita la nostra avventura…
  2. Come viene percepita la vostra musica all’estero?
    Siamo fortunati: nelle nostre tournée in giro per l’Europa e il Canada,  abbiamo potuto constatare la trasversalità della nostra musica,  che arriva a tutti, indipendentemente dal luogo o dall’età: la musica è un linguaggio universale,  ed essendo noi un ensemble strumentale riusciamo ad oltrepassare le barriere geografiche o linguistiche.
  3. Come descrivete l’evoluzione della vostra musica durante questi vent’anni di carriera, specialmente considerando l’influenza della cultura italiana e francese?
    La nostra musica evolve insieme a noi, non ci poniamo alcun limite, è il nostro spazio di libertà. Essendo nati e cresciuti non lontani da Napoli, città di mare fortemente influenzata dalle culture più disparate, avevamo già nel nostro bagaglio la contaminazione. Da giovanissimi ci è arrivata,  come a molti, la musica angloamericana,  dal punk al jazz: e poi Parigi,  dove siamo entrati in contatto con le culture di mezzo mondo,  dall’Africa all’Asia al Sudamerica… abbiamo assorbito tutto di volta in volta,  e restituito la nostra personale espressione musicale.
  4. Cosa c’è da aspettarsi per il concerto del 17 marzo al Biko di Milano?
    Sarà una vera festa,  con tanti amici sul palco: oltre a Matteo Nocera (batteria e percussioni), che ormai è con noi nei live da 2 anni,  e Andrea Marchesino (chitarre), che lo fa da Novembre,  ci saranno i mitici Raffaele Kohler e Luciano Macchia alla tromba e trombone. Ma sarà anche il racconto musicale della nostra storia e delle nostre evoluzioni musicali e personali. Siamo molto emozionati all’idea: in 20 anni è la prima volta che ci concediamo di festeggiare!
  5. Progetti futuri ?
    Di sicuro c’è un nuovo album per il prossimo anno: sarà dedicato e ispirato alla persona e al pensiero artistico di Madeleine Fischer, e di sicuro amplierà i nostri confini,  come è sempre stato finora e come avrebbe voluto lei…sarà la chiusura di un cerchio,  rappresentato appunto da “Uroboro”,  che si era creato 20 anni fa, e ci permetterà di aprire altri…ma su questo non possiamo dare troppe anticipazioni…
    E poi di sicuro tanti live ovunque: vogliamo portare la nostra musica a quante più persone possibile!

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