Dal 12 gennaio 2024 sarà disponibile “GUARDATE COM’È ROSSA LA SUA BOCCA”, il nuovo album per pianoforte e voce di Fabio Cinti e Alessandro Russo in occasione dei 50 anni di carriera di Angelo Branduardi. L’album è accompagnato dall’uscita del singolo “Fou de love” dal 12 gennaio in rotazione radiofonica.
“Fou de love” è un brano il cui testo è stato scritto da Pasquale Panella in un miscuglio di lingue (italiano antico e moderno, inglese, francese, spagnolo, esperanto), in dialetto (napoletano) e con espressioni inventate. In questo pezzo, come per altri presenti nel disco, è stata aggiunta una breve introduzione – sempre presa da un concerto di Branduardi -, per il resto la stesura è fedele all’originale. L’argomento della canzone, ovvero la disperazione d’amore, ha certamente influito sull’interpretazione.
Commentano gli artisti sul nuovo videoclip: “Con questo semplice video abbiamo voluto ricreare l’atmosfera che c’è quando io e Alessandro suoniamo e cantiamo le canzoni di Branduardi, questa volta sullo sfondo di pianoforti e altri strumenti antichi in questo strano liutaio di Padova. Insieme, la condivisione delle fasi di registrazione allo Studio2, che è sempre un momento di serio divertimento.”
Fabio Cinti e Alessandro Russo
Angelo Branduardi ha creato un genere personale rigenerando le tipiche atmosfere fiabesche ed epiche (medioevali, rinascimentali, celtiche…) grazie all’enfasi del cantato, agli arrangiamenti e alla scelta degli strumenti. Il tutto insieme ai riferimenti e alle costruzioni armoniche del passato. Quelle canzoni hanno però contenuti, una scrittura lirica e una metrica ben precise, spesso di forte impatto poetico.
Commenta Fabio Cinti a proposito del progetto: “Il mio intento è quello di far emergere questo aspetto affrancandole dalle personalità mia e di Branduardi e cercando nell’interpretazione pura (dove l’interprete è al servizio della canzone e non viceversa) proprio la poetica che sta nella scrittura, sia della musica che dei testi. A ricantare Branduardi – e vale per quel pugno di grandi cantautori italiani di cui fa parte – si rischiano due cose: l’emulazione (non solo vocale) o la “coverizzazione”, ovvero quel processo attraverso il quale ci si autorizza a fare proprie delle canzoni personalizzandole a piacimento, offrendo versioni spesso modeste e inferiori alle originali. Questo non accade nella musica classica, dove il rigore esecutivo della scrittura è essenziale e quindi imprescindibile. Il mio approccio vocale e quello pianistico di Alessandro Russo è proprio figlio di questo rigore.”