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Picasso un ribelle a Parigi

È in arrivo nelle sale cinematografiche solo il 27, 28, 29 novembre (elenco sale su nexodigital.it), “Picasso un ribelle a Parigi”  storia di una vita e di un museo per raccontare la vita di Pablo Picasso, in occasione dei cinquanta anni dalla morte,  attraverso uno sguardo diverso da quello del grande artista a cui siamo abituati.

Il docufilm intende mettere al centro del suo racconto il percorso di un giovane emigrato povero giunto a Parigi all’alba di una mattina del 1901; una città che poi lo vedrà divenire una delle principali  icone del secolo scorso.  Picasso trascorrerà quasi tutta la sua vita a Parigi eppure, nella capitale francese, si sentirà spesso uno straniero, un esule, un ‘vigilato speciale’ della polizia.

Grafica Divina

A guidare lo spettatore in questo percorso, non a caso,  è Mina Kavani, attrice iraniana protagonista di No Bears di Jafar Panahi, regista dissidente vincitore del Premio Speciale della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2022. A Parigi Kavani è approdata qualche anno fa, anche lei spinta da un impellente bisogno di libertà, di poter recitare senza le censure imposte dal regime degli ayatollah. Una scelta difficile , che oggi le impedisce di tornare nel suo paese. Ecco la vicinanza col grande artista! Come Picasso, che durante il franchismo non ha potuto né voluto rientrare in Spagna, anche lei oggi vive la dolorosa condizione dell’espatriata.

Il film si sviluppa in un continuo movimento di entrata e uscita dal Museo Picasso di Parigi che ospita la più grande collezione esistente dedicata al pittore con 6000 capolavori e 200.000 pezzi di materiali d’archivio, e segue Picasso nei quartieri parigini in cui ha abitato, dagli atelier senza riscaldamento degli esordi ai grandi appartamenti borghesi, quelli in cui inizia il successo: un viaggio materiale e intellettuale per comprendere in maniera più approfondita l’opera e lo spirito del grande artista.

Nel percorso narrativo , via via mette in risalto un aspetto originale dell’artista, che evidenzia un  carattere contradditorio ,generoso e a volte dispotico, fatto di luce e di ombra, spesso occultato dietro una maschera. La duplicità dei suoi comportamenti, anche con le sue molte compagne. Sullo sfondo  sempre la Parigi al tempo di Picasso, una città anch’essa contraddittoria che all’inizio del secolo, proprio quando si sta trasformando in metropoli aperta e moderna, mostra la sua intolleranza e la sua xenofobia verso l’immigrato.

 Picasso di fatto è un immigrato, anarchico fra gli anarchici di Montmartre, un tipo sospetto da tenere sott’occhio. Emergeranno così aspetti ancora poco conosciuti del pittore, che solo oggi gli storici e gli storici dell’arte iniziano a indagare, come appunto il suo essere stato “uno straniero” a Parigi. 

Mina Kavani  accompagnerà lo spettatore con letture di brani tratti da lettere conservate al Museo Picasso e da volumi come “Picasso e i suoi amici” di Fernande Olivier, “Picasso” di Gertude Stein e “La mia vita con Picasso” di Françoise Gilot. A completare il film le interviste a critici dell’arte, curatori, intellettuali e artisti che aiuteranno a entrare nella mente di Picasso e a capire perché è considerato uno dei più grandi geni del Novecento. 

“Picasso Ribelle a Parigi” rientra nell’ambito del  progetto della grande arte al cinema di Nexo ed è diretto da Simona Risi su soggetto di Didi Gnocchi e Sabina Fedeli che firmano anche la sceneggiatura con Arianna Marelli  (finalmente tutte donne!!!) e  Mna Kavani.

Un docufilm interessante assolutamente da non perdere per l’attualità dell’argomento.

Articolo di: Ugo Negrini

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