Maria Stuarda al teatro Carcano di Milano. Dall’8 al 12 Novembre 2023. E sarà Davide Livermore, regista di questo spettacolo, a dirigere due “regine” del teatro italiano: Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi in questo importante ruolo, in cui entrambe, sera dopo sera si alterneranno, cimentandosi in un gioco “teatrale” che vedrà l’una vestire i panni dell’altra.
Questa è la particolarità su cui si basa tutto l’allestimento di Livermore. Maria Stuarda diventa anche una sfida tra due straordinarie attrici; due divine come Laura Marinoni e Elisabetta Pozzi. Sera dopo sera, infatti, sarà una sorpresa anche per le due interpreti scoprire chi vestirà i panni di chi. A decidere la sorte è un gioco teatrale, che nel prologo dello spettacolo indica chi delle due attrici sarà la regina destinata a regnare e chi quella destinata a perire. Accanto alle due protagoniste, agiscono cinque tra attori e attrici, Gaia Aprea, Giancarlo Judica Cordiglia, Linda Gennari, Olivia Manescalchi, Sax Nicosia, un gruppo che ha già mostrato un grande affiatamento lavorando con Livermore nell’Orestea. Ognuno di loro interpreterà più di un ruolo a testa.
La trama è quella nota: il confronto serrato e tragico tra Maria Stuart, cattolica regina di Scozia, e la protestante Elisabetta I per avere la corona d’Inghilterra. Uno scontro feroce, che vede la politica, la religione, il potere, come pretesto, ma soprattutto le parole, gli intrighi e le passioni sia pubbliche sia private diventano le armi principali che alimenteranno questo conflitto. Davide Livermore ambienta l’opera di Schiller in una scena claustrofobica, dominata da una grande scalinata: un non luogo in cui tutto è possibile. Sarà corte, prigione, parco, lo spazio in cui i due opposti si specchiano e si fondono.
La tragedia di Schiller che è un profondo atto di accusa ai meccanismi contorti del potere, per il regista porta in sé anche una aspra riflessione sul rapporto tra donne e potere. La regina Elisabetta, infatti, si mascolinizza, perde progressivamente le sue caratteristiche di donna pur di vincere la sfida con la rivale. Attraverso Elisabetta, è ancora il patriarcato a riconfermare sé stesso. Al contrario, dichiara Livermore: «Vorremmo lasciarci ispirare da un “principio femminile del diritto”, una legge più umana, più comprensiva e dunque più giusta. Vorrei vedere il potere esercitato da una donna, e non da una regina che è proiezione del maschile”.
Anche in questo allestimento Livermore ha inteso continuare il suo percorso di avvicinamento tra opera e prosa, perciò anche la musica sarà una delle colonne portanti di questa storia. Per mettere in scena il dramma storico infatti sono stati coinvolti due musicisti diversissimi tra loro, Mario Conte, compositore e sound designer e Giua, cantautrice e chitarrista, che sarà sul palco insieme agli attori utilizzando una chitarra elettrica che creerà: “Un ambiente sonoro dark e contemporaneo”. Così ha ulteriormente dichiarato Livermore.
Allestimento curioso, interessante, da non sottovalutare e da seguire perché, il teatro con la sua magia travolge e apre la mente!
Articolo di: Ugo Negrini