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Albasax si racconta in questa intervista

È uscito “Stringimi e dimmi che sarà per sempre”, il nuovo singolo di Albasax (nome d’arte di Daniele Dominici). Un brano scritto con Davide Rossi, figlio di Vasco, per il cantautore, polistrumentista e performer romano, che definisce il suo amore per la musica una vera «ossessione».

Albasax c’è stato qualche episodio particolare che ti ha fatto sentire il bisogno di scrivere le tue canzoni? Qual è stato il tuo percorso formativo e che cosa ti ha influenzato di più?

Sicuramente la solitudine…ritrovarsi di notte soltanto con un pianoforte con cui parlare non è una delle cose migliori nella vita, ma ringrazio ogni singola emozione negativa vissuta nella mia vita. Alla fine stavo solo preparando me stesso a una cosa bellissima che è la musica e lo scrivere canzoni in generale. A livello di percorso formativo la laurea al Conservatorio mi ha reso più completo, anche se non si finisce mai di imparare.

Grafica Divina
Albasax-copertina

Sei un cantautore che scrive molti pezzi oppure hai difficoltà a produrre? 

Come tutti ho alti e bassi a livello di scrittura, quando sto male riesco a scrivere anche 3/4 pezzi in un giorno, capita anche a me di aver periodi “morti” magari per un mese…l’arte non si comanda, non posso forzarla, non sarebbe giusto ma non ho mai avuto grossi problemi di produzione o blocchi vari. 

Hai da poco pubblicato il nuovo singolo “Stringimi e dimmi che sarà per sempre”. Cosa ci puoi dire a riguardo?

Posso dire che è stata una bella esperienza comporre questo brano con Federico Paciotti e Davide Rossi. Abbiamo lavorato tanto e duramente, ognuno con i suoi “compiti” e con la sua diversa creatività ma poi il risultato eccolo qua.

È un pezzo particolare, fatto di sonorità diverse tra loro ma che si somigliano allo stesso tempo, che voglio assolutamente far uscire in piano e voce molto presto.

Quanto è importante per te la credibilità? Cantare cose che rispecchiano la tua propria personalità sia artistica che vocale?

Per me è la base…quando sto male scrivo canzoni apparentemente “tristi” che magari fanno anche piangere mentre quando sto bene scrivo canzoni “felici” che strappano un sorriso…ma la musica vera è questa.

Non ho mai parlato ad esempio di “strada”, fortunatamente non l’ho mai vissuta quindi perché scrivere di essa? Bisogna scrivere la verità ed essere se stessi perché la gente lo percepisce. Sono cresciuto in una famiglia benestante non ho problemi a dirlo, ma non per questo non ho avuto altri tipi di difficoltà da poter raccontare.

Sono umano anch’io, mi son sentito solo e mi ci sento tutt’ora a volte, sono stato esonerato tantissime volte in classe, non mi sentivo capito quindi perché non raccontarlo? 

Quanto conta, secondo te, il mondo del web per chi fa musica oggi? Quali sono gli aspetti positivi e negativi?

Il web oggi è diventato un trampolino di lancio enorme…bisogna saperlo sfruttare e avere un pizzico di fortuna (che non guasta mai) ma è pur sempre un vero lavoro. Naturalmente non bisogna adagiarsi, bisogna prepararsi tecnicamente e ampliare il più possibile il proprio bagaglio culturale e riportarlo poi nei concerti.

Albasax cosa ti auguri per il futuro?

Mi auguro di esser capito dalla gente, da quella che spero sarà la “mia gente”, quella che con le mie canzoni riesce a non sentirsi più sola, quella a cui strapperò un sorriso anche senza motivo, Mi auguro, inoltre, che tutti questi sacrifici, queste rinunce e questo star male in alcuni periodi (perché con un sogno grande come il mio è inevitabile) possano esser ripagati nel migliore dei modi.

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