Cose da conoscere sullo sport: 5 curiosità sul mondo del basket
Il basket è uno degli sport maggiormente seguiti al mondo:in Europa l’interesse è elevato e ciascuna nazione ha i propri campionati interni e soprattutto l’Eurolega, la maggior competizione del continente che racchiude le principali squadre di club del territorio. Spostando però l’attenzione oltre oceano, la vera patria del basket è considerata l’America, in particolare gli Stati Uniti: l’NBA attira infatti l’attenzione di milioni di appassionati ogni anno e tutti i giovani giocatori di basket sognano, un giorno, di calcare quei parquet. L’interesse è enorme considerando l’indotto economico globale, dagli sponsor ai successi di pubblico. Inoltre, le recenti valutazioni delle compagini di NBA hanno raggiunto cifre enormi: solo i Golden State Warriors, ad esempio, superano i 7 miliardi di dollari.
La prima curiosità riguarda la dimensione di un elemento fondamentale nel campo da basket, il canestro: questo è identico a prescindere dalla competizione o dal luogo in cui si gioca. L’altezza dei canestri nel basket è fissata convenzionalmente a 3.05 metri e il diametro dell’anello è pari a 45 centimetri.
La decisione di questo aspetto e di tutte le altre regole alla base di questo sport non sono frutto di elaborazione durante gli anni: il basket è infatti una delle poche discipline sportive che ha una data di fondazione precisa e soprattutto un inventore: si tratta di James Naismith, un professore di educazione fisica negli USA che il 15 gennaio del 1891 si occupò del regolamento di un nuovo gioco per l’allenamento nella palestra.
Quel che è certo è che poi il regolamento è leggermente variato negli anni: l’aspetto curioso era legato al fatto, ad esempio, che originariamente era vietato il palleggio, divenuto oggi uno dei fondamentali del basket. La regola variò quasi subito (4 anni più tardi). Un’altra curiosità è collegata ai falli: nei fatti la trattenuta, piuttosto che la spinta o il colpire direttamente un avversario erano azioni da sanzionare nel basket, l’introduzione ufficiale dei falli risale però solo al 1910, quando si parlò per la prima volta di espulsione per quei giocatori autori di quattro irregolarità del genere (il numero è poi progressivamente aumentato fino agli attuali 6 in NBA).
Una particolarità che forse non tutti sanno è che nel basket, così come nel calcio, ad esempio, è previsto l’autocanestro. La curiosità è però legata al fatto che il punto è considerato valido solo se non si è trattato di un atto volontario. È stato necessario un cambiamento nel regolamento in conseguenza di una sfida di Coppa dei Campioni nell’ormai lontano 1962, quando il Real Madrid scelse l’autocanestro per evitare i tempi supplementari con Ignis Varese, compagine era in piena rimonta in quel momento: il tecnico madridista Pedro Ferrandiz era più propenso a perdere di 2 punti piuttosto che rischiare una sconfitta più netta ai tempi supplementari (in ottica della gara di ritorno). In quell’annata i Blancos approdarono in finale contro il CSKA Mosca ma per il secondo anno consecutivo furono sconfitti (l’annata precedente erano contro la Dinamo Tbilisi. Un altro caso celebre di autocanestro, questa volta non macchiata da palese antisportività, è quello di John Warren: il giocatore dei Cleveland Cavaliers effettuò un canestro nella prima azione (ultimo quarto) non ricordando del cambio di campo delle squadre.
Foto di Markus Spiske: https://www.pexels.com/it-it/foto/canestro-da-basket-nel-campo-da-basket-1752757/