Per rispettare una promessa, Emanuela parte per il suo primo Cammino.
Dodici giorni, di cui dieci sotto la pioggia, fino a Santiago di Compostela.
Ogni sera si appunta le note del viaggio.
A sei anni di distanza dal primo Cammino, quelle note, insieme ad altre, sono diventate libro.
Questa l’introduzione dell’intervista pubblicata su lastanzadelletorture – interviste a persone e personaggi, di cui qui di seguito possiamo leggere un estratto.
“Arrivata a Santiago, Emanuela non ha mai smesso di camminare. Pellegrina sulle strade del mondo e della vita si porta dentro il ricordo di una persona che non c’è più ma che continua a camminare insieme a lei”.
Come e quando inizia il percorso che ti ha portato alla stesura del libro?
Inizia nel 2016, quando parto per il mio primo Cammino di Santiago, per mantenere la promessa fatta a Carla, mia cugina-quasi-sorella, scomparsa l’anno precedente.
Sei partita a metà aprile per trovare la bella stagione…
E dieci giorni su dodici sono stati di pioggia! (ride) Sono partita il 14 aprile sera, con un volo Pisa/Barcellona. Il 15 mattina volo Barcellona/Oviedo, poi in taxi fino a Avilés, che è una tappa del Cammino del Nord. Da lì, sotto la pioggia, ho iniziato il percorso. L’arrivo a Santiago è stato come da programma il 26 aprile, giorno del compleanno di Carla.
Raccontaci il processo creativo, il passaggio dagli appunti al libro…
Ogni sera, durante il viaggio, mi appuntavo su carta le emozioni, i pensieri del giorno, le paure, le persone che incontravo. L’ho fatto con l’intento di tenere traccia in un diario, non avevo ancora in mente il libro. Tornata a casa, ho riposto il diario in un cassetto e non l’ho più aperto per sei anni.
Cosa ti ha sbloccato?
A gennaio 2022 ho preso il Covid e, con il tempo a disposizione, ho riaperto il diario e ho iniziato a trasferirlo sul computer. Ho aggiunto l’introduzione che parla della promessa e la parte che racconta la preparazione. Ho salvato il file e l’ho lasciato lì ancora per un po’. A luglio 2022 l’ho fatto leggere a mia figlia Chiara, la quale ha subito detto che dovevo pubblicarlo.
Quale sensazione si prova all’arrivo a Santiago?
Di voler subito ripartire!
“Partita senza avere idea di cosa la aspettasse, da quel momento non ha più smesso di percorrere cammini: la viandanza ha dominato il suo modo di essere e di concepire la vita”
Racconta in una intervista chi sei e cosa fai!
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Una volta pronto il manoscritto, cosa hai fatto?
Ho iniziato a inviarlo a diverse case editrici. Mi sono arrivate diverse proposte di contratto e fra tutte ho scelto quella di Porto Seguro.
Perché hai scelto proprio loro?
Perché non mi hanno chiesto nessun contributo in euro. Hanno investito su di me.
Perché il nostro lettore dovrebbe leggere il tuo libro?
Perché è bello! (ride)
L’autrice: Emanuela De Luca
Nata a: Viareggio (Lucca), “orgogliosamente al Tabarracci”, specifica!
Il: 3 febbraio 1966
Vive a: Torre del Lago Puccini (Lucca)
Che lavoro fa: fisioterapista all’Ospedale Versilia
Moglie di: Stefano
Mamma di: Chiara e Zegeyew
Per seguire Emanuela De Luca
Facebook https://www.facebook.com/emanuela.deluca.121
Instagram https://www.instagram.com/emadeluca66/
Le percentuali destinate all’autrice derivanti dalla vendita del libro saranno interamente devolute ad AIL Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma
NOTA
Questo è un breve estratto dell’intervista che, in versione completa, si trova su La Stanza delle Torture di Cinzia Donati insieme a tante altre curiosità sul Cammino di Emanuela e la sua preparazione, oltre ai link dove poter acquistare il libro