Home Da conoscere Iris Versari, Una biografia partigiana di Sandra Bellini

Iris Versari, Una biografia partigiana di Sandra Bellini

In libreria per Società Editrice Il Ponte Vecchio una lettura che condividiamo volentieri. Si tratta della tesi di laurea di Sandra Bellini sull’incredibile storia di Iris Versari.

Lei ha definito l’insegnamento il lavoro più rivoluzionario cosa intende?

Grafica Divina

Rivoluzionario perché per me insegnare è soprattutto insegnare a pensare e a comprendere ciò che ci circonda, a formarsi una propria opinione qualsiasi essa sia. Cerco di non trasmettere mai nozioni ma di procedere per cause e conseguenze e domande cui gli/le alunni/e devono trovare una risposta. Per me la scuola è ancora quel luogo in cui si impara a conoscere, non un posto la cui finalità è l’inserimento nel mondo del lavoro, per quello c’è tempo.

Quando ha “incontrato” Iris Versari e la sua storia?

Non lo so. Sicuramente da piccolissima, ma non so come: il fatto che sapessi della sua esistenza è uno dei ricordi vivissimi della mia infanzia. Avrò avuto un 8 anni, io e mia mamma eravamo sul terrazzo di casa da dove si vedono i monti e guardandoli le ho chiesto: “Mamma, chi hanno ucciso su quel monte? Sacco e Vanzetti o Corbari e Versari? Perchè me li imbroglio” Non mi dimenticherò mai lo sguardo di mia mamma, una cosa del tipo “Chiunque tu sia esci da quel corpo”. Comunque, passato il primo momento di stupore, mi spiegò che Sacco e Vanzetti erano due anarchici innocenti condannati ingiustamente in America, mentre Corbari e Versari un partigiano e una partigiana uccisi in uno di quei monti che si vedevano da casa. Poi non ho più pensato a quella storia fino al momento della tesi: volevo fare una tesi di ricerca che riguardasse gli studi di genere, il rapporto donna/armi e la Resistenza, l’argomento me lo ha suggerito la mia relatrice, la professoressa Dianella Gagliani: Iris Versari era perfetta.

Cosa dobbiamo imparare da Iris?

Quello che volete: come per ogni libro e per ogni storia, ognuno ne trae l’insegnamento che preferisce, se lo vuole. L’ho detto all’inizio che non do mai risposte, solo domande.

Il passo da una tesi di laurea a un romanzo non è certo breve… com’è andata?

La tesi piacque moltissimo: era molto rigorosa e biografie di Versari non ne esistevano, solo leggende. Il presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Forlì, Miro Flamigni, mi propose subito di trasformarla in un libro approfondendo alcuni punti e, ovviamente, modificandone la scrittura per rendere più scorrevole il testo. Questo ha comportato ulteriori ricerche in vari archivi, altre interviste e un lavoro di riscrittura notevole: una tesi di laurea ha giocoforza uno stile lontanissimo da una biografia. Ha anche richiesto un tempo lunghissimo: sono perfezionista e sono pigra. Un mix micidiale. Comunque alla fine ce l’ho fatta, e il risultato non è un romanzo, ma una biografia rigorosissima dal punto di vista scientifico che si legge come un romanzo: tutto quello che racconto è verificato incrociando quanto emerso da documenti reperiti negli archivi di mezza Italia e dalle numerose interviste fatte a chi la conosceva (partigiani, familiari, membri della famiglia Corbari ecc.) ma, a quanto pare, sono riuscita a renderlo avvincente come un romanzo. Ah. Anche qui, se non sono sicura di come si sono svolti gli eventi, non do risposte, formulo ipotesi e fornisco tutti gli elementi affinchè lettori e lettrici possano farsi un’idea loro.

Cosa vorrebbe per questo libro?

Quello che vorrebbe qualsiasi scrittore/scrittrice, almeno credo. Che fosse letto. Anche perchè lo considero una sorta di riscatto di una donna morta giovanissima, che non ha quindi potuto raccontarsi, su cui è stato detto tanto, ma sempre da un punto di vista maschile, con tutti gli stereotipi del caso. Questo è il punto di vista diverso, che le restituisce, finalmente, una sua identità: non amante, non eroina, finalmente persona con tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti.

Da Leggere

Iris Versari, Una biografia partigiana

Sandra Bellini

Società Editrice Il ponte Vecchio

Intervista di: Elena Torre

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