La nostra giornalista Cinzia Donati è accreditata alla Sala Stampa webex del Festival di Sanremo 2023, perciò DaSapere vi terrà aggiornati quotidianamente sull’evento
Intervista a Kekko Silvestre dei Modà
Per la quarta volta al Festival di Sanremo, i Modà partecipano con “Lasciami”
Cosa ne pensate della vostra esibizione di ieri sera?
Abbiamo fatto una performance secondo me buona.
Cosa ti è passato davanti agli occhi ieri sera?
Mi è passato davanti agli occhi il periodo più difficile della mia vita, in cui mi trovavo a letto e non riuscivo ad alzarmi. Avevo totalmente escluso il palco dalla mia vita. Invece ieri sera ero lì, pronto a rimettermi in gioco. Questo è stato importante per me. Ieri c’è stato un punto di svolta nella mia vita. “Il primo giorno senza te”, come ho scritto nella canzone. Ero terrorizzato, non dormivo la notte, sognavo di salire sul palco e di fare scena muta o di andarmene. L’obbiettivo neanche due anni fa non era il palco, ma era di riuscire ad alzarmi dal letto e di portare mia figlia a scuola.
Parlaci del duetto con Le Vibrazioni
Le Vibrazioni sono quelli che come band sono arrivati prima di tutti. Un po’ tutti abbiamo preso spunto da loro, dal punto di vista di essere band: avere una storia, avere una gavetta. Musica suonata oggi se ne sente poca e portare sul palco una band che invece suona e anche molto bene mi rende felice. Francesco (Sarcina, NdR) mi ha detto che siamo stati dei pirla a farci la guerra fra band in tutti questi anni.
Avete una lunga gavetta alle spalle. Come vedete i giovani di oggi che partecipano senza esperienza?
Devo dire che ho incrociato pochissimi ragazzi. Ieri ho incrociato Will e ha una bella canzone. Non ho incontrato altri cantanti. Sicuramente senza gavetta e senza esperienza è difficile cantare su quel palco. Loro fanno bene a sfruttare quello che gli capita, perché il Festival di Sanremo è talmente potente che fanno bene a sfruttarlo. Tananai ad esempio mi sembra che ieri sera abbia fatto una buona performance, mentre un anno fa non era andato bene. In un anno ha studiato: le persone intelligenti fanno quello ha fatto lui. Però c’è da dire che l’emozione del palco di Sanremo distrugge anche se hai esperienza.
Qual è il fatto che ti ha dato la spinta per rinascere?
Il fatto scatenante per la mia rinascita inizialmente è stata la cura farmacologica. Fino a che non ho iniziato a prendere i farmaci non mi alzavo dal letto. L’evento scatenante definitivo nasce quando decido di sfidare le mie paure. A quel momento la mia paura era il palcoscenico. A maggio 2022 ho messo il primo obbiettivo: di tornare sul palco. All’inizio cantavo in casa, poco perché facevo fatica. Ritrovare l’entusiasmo non è stato facile. Quando sono tornato sul palco non è andata subito bene, ma la gente mi ha dato coraggio.
Progetti dopo il Festival?
30 concerti nei teatri con l’orchestra sinfonica. Stiamo riarrangiando tutti i brani. Abbiamo ripreso in mano tutte le nostre hit e le stiamo riarrangiando in chiave orchestrale sinfonico. Questa è una cosa di cui non vedo l’ora. Ho ancora paura di fermarmi, quindi invece di 10 date ne faremo 30!
Avete progetti all’estero?
Potrebbe essere un’idea, anche perché non abbiamo mai fatto Palazzetti all’estero. Lo spettacolo che porteremo in giro in Italia potrebbe essere divertente portarlo all’estero. Però adesso dobbiamo ricominciare in Italia.
Perché tutti tendono a dire che non c’è rock a Sanremo da dopo i Maneskin? Voi siete rock, non vi sentite stretti quando dicono così?
Quando non sei mainstream sembra che stai facendo qualcosa di oscuro, ma in realtà ogni genere musicale sappiamo che esiste e che ha il suo pubblico. I Modà sono pop rock, come musicisti siamo molto rock.