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Pop Psychology Vol.2, il nuovo EP di March.

Pop Psychology Vol.2, il nuovo EP di March.

I termini Pop Psychology sono spesso usati per designare, generalmente con una connotazione negativa, concetti di psicologia umana che si trovano esposti in opere o media conosciuti al “grande pubblico” sotto la copertura di teorie e pratiche che hanno eventualmente valide basi scientifiche ma che, semplificandoli o distorcendoli, si rivelano talvolta più vicini alla pseudoscienza che alla vera divulgazione della scienza.

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Grafica Divina

Il titolo è ironico, ovviamente – spiega March. – come psicologo, sono sempre stato interessato al comportamento e alle emozioni umane e la mia sete di conoscenza in queste aree è inestinguibile.
Come cantautore, ho sempre sentito che la musica è uno strumento meraviglioso per parlare di temi seri (e meno seri) e cercare di raggiungere quante più persone possibile con un mezzo così universale. Da qui il concetto di questo progetto e il primo ‘episodio’.

L’intervista

Dopo il primo volume è uscito Pop Psychology Vol.2 il tuo ultimo e.p. Come nasce?

Pop Psychology Vol. 2 è la continuazione del primo volume, ma riprende il discorso iniziato col primo album nel senso che come EP è molto più eclettico in termine di stili musicali. What’s a boy to do? Parla di infatuazione e si rifà agli anni ottanta, I don’t know anything continua il discorso anni ottanta ma in chiave più moderna e parla di agnosticismo e pessimismo cosmico, Brother brother riprende e continua il discorso del lutto in chiave dance ballad, mentre Dear Alison parla di anoressia con una sorta di cupo r’n’b. Per concludere Live Fast Die Pretty parla di autodistruzione, ma in chiave punk pop.

Abbiamo avuto modo di ascoltare anche il tuo album d’esordio e la psicologia è una parte integrante della tua scrittura, come funziona il tuo flusso creativo?

Il mio flusso creativo a volte inizia da una frase o un concetto che inizia a ronzarmi in testa, a volte già con una melodia oppure solo come frase. A volte invece è la melodia che arriva prima e a seconda di quello che mi ispira, ci costruisco il testo intorno. Una cosa, però, è sempre certa ed è che scrivo solo su temi che conosco o che mi toccano. La psicologia fa parte della mia vita, quindi influenza assolutamente tutto ciò che scrivo. Per me scrivere e cantare è la forma migliore di terapia, e penso davvero che la musica salvi vite e ci unisca tutti.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Hai in programma un volume 3?

Non ci sarà un terzo volume, ma il primo e il secondo EP saranno completati dall’album Pop Psychology 101 che conterrà i due EP più altri 4 brani nuovi. Quindi, in effetti sì, non c’è due senza tre. Sto finendo ora le 4 canzoni mancanti e non vedo l’ora che le ascoltiate!

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