“Questioni scottanti – Riflessioni sui tempi che corrono” di Margaret Atwood in libreria per Ponte alle Grazie.
Un’icona bassina e dello scorpione. Poco minacciosa dunque. Così si definisce Margaret Atwood nel 2003 alla Carleton’s School of Journalism and Communication, per introdurre il suo intervento alla Kesterton Lecture dal titolo Romanzare la scienza. Parla di fantascienza certo, del ruolo della narrativa, ma ne approfitta per indagare in definitiva l’essere umano.
Perché Margaret Atwood, che sarà pure bassina, in realtà è una gigante della letteratura che dipinge con sguardo disincantato e a tratti spietato un’epoca intera, segnata da eventi che hanno cambiato tutto, come l’attacco alle Torri Gemelle del 2001.
“Questioni scottanti – Riflessioni sui tempi che corrono”
Questioni scottanti è all’apparenza una raccolta di articoli, saggi, prefazioni, discorsi pubblici. In realtà è la testimonianza di una donna che vive le contraddizioni del suo tempo e non ha timore di mostrarle, di indagarle, di sezionarle e riproporle a modo suo. Chi ama la sua scrittura ha la possibilità di comprendere da quali suggestioni e in quali momenti sono nati i suoi capolavori, da Il racconto dell’ancella a L’altra Grace, da Una donna da mangiare a Orix e Crake. Chi la segue come intellettuale ha l’opportunità di accedere a conferenze e discorsi tenuti in molti luoghi del mondo, può approfondire i temi a lei più cari, dalla protezione dell’ambiente alla sua particolare visione del femminismo. Chi non dovesse conoscerla ancora, semmai fosse possibile, ha l’occasione di farlo con uno sguardo privilegiato, un affaccio sulla sua mente e sull’incredibile e lucida capacità di analisi e rielaborazione, quella che le consente non solo di ritrarre il presente partendo dal passato, ma anche di anticipare il futuro con grande maestria.
Vuoi farti conoscere?
Scrivi alla nostra redazione per scoprire cosa possiamo fare insieme! redazione@dasapere.it
“Questioni scottanti
Riflessioni sui tempi che corrono”
Margaret Atwood
Traduzione di Guido Calza
Ponte alle Grazie
Recensione di: Cinzia Ciarmatori