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“La medicina dei piccoli mammiferi” di Cinzia Ciarmatori

La dottoressa Cinzia Ciarmatori è Medico Veterinario da quasi vent’anni e da allora non ha mai smesso di approfondire gli ambiti di cui si occupa come La Medicina dei piccoli mammiferi cui ha dedicato il suo nuovo libro uscito per EbookECM.

In questa intervista ne esploriamo alcuni aspetti!

Qual è l’importanza di formare colleghi sulla medicina dei Piccoli mammiferi?

Grafica Divina

Mi occupo di medicina dei piccoli mammiferi da quasi vent’anni, ho iniziato a farlo fin da subito. Perché sono stata sempre fermamente convinta che non esistano animali di serie A e di serie B, tutti hanno diritto ad avere il massimo delle cure. Qualunque specie decidiamo di ospitare la nostra responsabilità dev’essere la stessa, dobbiamo fare il massimo per assicurare un’esistenza degna di questo nome.

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Per me non contano le dimensioni, si tratti di un criceto o di un landseer l’impegno che ci metto è identico! Sono molto grata a tutti quei colleghi che hanno condiviso con me la loro esperienza, soprattutto nei primi anni di professione e questo è il mio modo di ricambiare.
È anche una possibilità di prendermi cura indirettamente degli animali che non sono miei pazienti!

Un libro importante che arriva dopo altri dedicati agli animali, con la possibilità di accumulare ECM necessari per la formazione continua…

Sì, grazie ad EbookECM questo libro si trasforma in un corso di formazione continua con accreditamento ministeriale e consente di ottenere 20 crediti ECM.
Un valore aggiunto non da poco per chi fa parte di professioni sanitarie!
Ho dedicato diversi libri agli animali, occupandomi di alcune specie in particolare come il coniglio o di alcuni ambiti specifici come i Fiori di Bach.
Quando scrivo faccio un po’ un bilancio con me stessa, comprendo meglio dove sono e diventa più chiaro anche dove voglio andare, cosa voglio esplorare, come voglio crescere sia come donna che come medico veterinario.
Ogni libro è un dialogo. Consegno ai lettori quello che ho imparato e in cui credo, con l’intento di essere utile. Di fornire informazioni e consigli che possano portare ad un altro livello la relazione con gli animali.
Nel caso de La medicina dei piccoli mammiferi l’idea è quella di condividere quello che so su questi splendidi animali con colleghe e colleghi che non se ne occupano in modo specialistico. Oppure che non se ne occupano affatto ma vogliono cominciare a farlo.
Anche solo per poter dare a loro volta informazioni e consigli utili a chi ha scelto di vivere con un coniglio, un furetto, ma anche un riccio africano, un topo, un ratto o un petauro dello zucchero!

Sei una divulgatrice e scrivi sia per altri veterinari che per chi vive con gli animali. Cosa ti diverte di più?

La divulgazione è un ambito del mio lavoro che mi piace particolarmente e al quale mi sto dedicando sempre di più.
Scrivere o tenere webinar e conferenze per colleghe e colleghi mi onora e mi rende orgogliosa, proprio perché come dicevo sento che sto restituendo un po’ di quello che ho ricevuto.
Ma amo moltissimo anche la divulgazione dedicata a chi sceglie di vivere con gli animali e agli appassionati, credo ci sia bisogno di confrontarsi e di approfondire le esigenze degli individui di altre specie per soddisfarle al meglio. Garantendo loro una condizione di reale benessere.
Internet è una fonte di informazioni molto utile, uno strumento che ci ha davvero cambiato la vita da tanti punti di vista, a volte però è difficile distinguere le notizie vere da quelle che non lo sono, Capire se quello che stiamo leggendo su gruppi o siti dedicati agli animali sia davvero il frutto di esperienza e competenza.
Se commettiamo errori, anche in assoluta buona fede, possiamo compromettere la salute degli animali con cui viviamo, motivo in più per fare attenzione.
Per questo credo sia importante mettersi a disposizione di chi sta cercando di capire come far vivere al meglio gli animali: se stanno meglio loro, stiamo meglio anche noi!

C’è un altro dei tuoi libri a cui sei particolarmente affezionata?

Sono affezionata a tutti, per motivi diversi. Rappresentano una tappa del mio percorso come medico veterinario, ma anche momenti particolari della mia vita.
Se devo sceglierne uno però penso a Un coniglio per amico, edito da Macro Edizioni, che è stato tradotto anche in francese.
Sono legata alla Francia, tra l’altro ho scoperto recentemente che il mio cognome ha origini francesi, motivo in più per essere felice di questa traduzione.

Nei tuoi canali social ti vediamo spesso in compagnia dei tuoi pazienti. Che rapporto hai con loro?

Seguo molti pazienti per tutta la vita, a volte li vedo anche nascere e crescere, diventare adulti e poi invecchiare.
Con molti di loro e con le loro famiglie si crea una relazione importante, fatta di fiducia reciproca.
Non considero mai scontato il fatto che decidano ogni volta di affidarmi la salute di compagni di vita così importanti e cerco di onorare al meglio quella fiducia.
Li conosco tutti per nome, so quali abitudini hanno, con cosa giocano, quali sono le loro preferenze in termini di cibo.
Soffro anche con le loro famiglie quando non stanno bene, non è vero che ci si abitua col tempo, o almeno non lo è per me.
Faccio sempre attenzione ad avere con ognuno un rapporto di cura individualizzato, a consigliare quello che ritengo più utile caso per caso!
In questo momento il mezzo che preferisco per seguirli, anche per questioni di sostenibilità, è la Telemedicina che mi consente di prendermi tutto il tempo necessario a valutare casi anche complessi, spesso in collaborazione con i medici veterinari curanti.

Quando hai deciso che saresti diventata veterinaria?

So solo che da quando ho cominciato ad usare le parole per esprimermi ho detto di volermi prendere cura degli animali.
Quello che non sapevo è in quanti modi l’avrei fatto… e la scrittura è uno di questi!

Il libro è acquistabile on line proprio qui!

Articolo di: Luca Ramacciotti

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