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Omaggio a Monica Vitti

Omaggio a Monica Vitti.
Purtroppo anche lei ci ha lasciati! Con lei se ne va un pilastro del cinema italiano, un talento ineguagliabile, insostituibile, un pezzo della nostra storia e del nostro cinema.

Omaggio a Monica Vitti

Della brillante carriera di Monica Vitti in questi giorni si parla molto, così come della sua bravura e di cosa ha rappresentato professionalmente in Italia e all’estero.
I giornali dedicano doverosamente prime pagine che evidenziano i diversi momenti del suo percorso professionale.
Un grande omaggio per un’attrice unica che tanto ha dato e forse tanto ancora avrebbe potuto dare se non fosse stata aggredita dalla malattia.

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Al contrario vorrei evidenziare cosa Monica Vitti ha rappresentato umanamente attraverso il suo lavoro per chi come me è un po’ in là negli anni; per quelli della mia generazione che si sono realmente divertiti guardando i suoi film.
Monica col suo lavoro è passata attraverso vari periodi della nostra storia; dal primo dopo guerra anni Cinquanta, al boom economico, dalla contestazione, ai periodi più bui degli anni di piombo, fino alla rinascita nei mitici anni ottanta e in ogni periodo lei ha saputo regalarci leggerezza, ironia e puro divertimento.

Quando la domenica pomeriggio lo sport la faceva da padrone, l’alternativa era il cinema. Non c’erano discoteche, internet, il teatro era ancora di elite e le feste tra ragazzi si facevano in casa. Allora c’era il cinema e Monica era già una delle grandi protagoniste. Una mattatrice che con la sua voce roca, i grandi occhi e la sua ironia, prendeva per mano lo spettatore e lo portava con sé nel film. Si partecipava all’allegria alla gioia o talvolta al dolore che esprimevano i suoi personaggi e si usciva dal cinema divertiti, appagati e a volte più riflessivi in attesa di un’altra storia, di un altro personaggio ironico e coinvolgente.

“Non ero bona, non avevo una gran voce; restava la comicità”

E con quella sapeva raccontare grandi storie!

Pellicole come “Modesty Blaise”,”Ti ho sposato per allegria”, “La ragazza con la pistola”, “Amore mio aiutami”, “Ninì Tirabusciò la donna che inventò la mossa”, ma anche “Tosca”, “Teresa la ladra”, “Io so che tu sai che io so”, fino al mitico “Polvere di stelle”, credo che ci abbiano regalato momenti indimenticabili di puro divertimento, ma anche di grande emozione, di commozione, di riflessione e solo per questo non possiamo che esserle riconoscenti per essere stata vicina a noi, per averci rappresentato attraverso la commedia, per averci fatto sorridere con grande sforzo.

Una di noi insomma!

Diceva infatti che non era facile per una donna interpretare ruoli comici.

“La comicità è difficile per una donna”

È vero! Ma lei è riuscita anche in questo perciò dobbiamo esserle grati e ricordarla con affetto.

Buon viaggio Monica e grazie!

Articolo di: Ugo Negrini

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Collaboratrice di numerosissime testate, tra cui Topolino e Corriere dei Piccoli, è stata direttrice responsabile di piccole testate e autrice di tre biografie (Julio Iglesias, Adriano Celentano e Nazionale Italiana Cantanti); traduttrice dal giapponese delle poesie di Murasaki Shikibu (973/1014) e Izumi Shikibu (976/1033). Ama la moda, l’enogastronomia, lo spettacolo, il design, i viaggi, la medicina e la cultura ebraica.

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