Teatro al CRO. “Racconti di resistenza”: da domenica 21 novembre cinque appuntamenti.
Una vera e propria stagione teatrale in miniatura quella che il CRO di Pietrasanta, storico luogo di aggregazione, propone per l’autunno/inverno.
Nei suoi spazi dove la grazia dell’ambiente contribuisce a suscitare la sensazione di trovarsi in un posto amico, sarà possibile partecipare ad alcune preziose rappresentazioni che avranno in comune il tema del diritto di esistere e resistere.
Teatro al CRO di Pietrasanta: da domenica 21 novembre cinque appuntamenti
Cinque storie di persone reali o archetipi, declinati secondo chiavi narrative diverse ma sempre improntate a ritrovare in ogni particolare vicenda quanto di universale ci accomuna: il coraggio e la paura, il desiderio di affermazione individuale e quello di sentirsi inseriti in una comunità, la voglia di cambiare il mondo e l’amore per le piccole cose di ogni giorno.
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“Ho deciso di proporre al Cro una piccola stagione di teatro di narrazione perché credo che il teatro sia il miglior strumento per purificare quelle paure che ci opprimono nella vita quotidiana.” Così Giovanni Panconi ci presenta la sua rassegna.
“Avevamo pensato che tutto fosse sotto il nostro controllo, ogni luogo raggiungibile, ogni parola già posseduta, ogni esperienza godibile, invece antichi timori, ataviche diffidenze e, persino, accantonate credenze si riaffacciano e ci fanno interrogare sulla nostra vera natura: da sempre il teatro ci offre l’occasione di riflettere e lo faremo insieme” continua.
Cinque serate, cinque storie quindi di persone reali o archetipi, declinati secondo chiavi narrative diverse ma sempre improntate a ritrovare in ogni particolare vicenda quanto di universale ci accomuna: il coraggio e la paura, il desiderio di affermazione individuale e quello di sentirsi inseriti in una comunità, la voglia di cambiare il mondo e l’amore per le piccole cose di ogni giorno.
Ad aprire la stagione
Domenica 21 novembre ore 21:30
Gigi Guadagnucci. L’ho sussurrato al marmo in un orecchio
di e con Elisabetta Salvatori
Si tratta di una lettura.
Il racconto narra la vita dello scultore Gigi Guadagnucci.
Dalla nascita, dopo l’inizio della Grande Guerra, a Massa Carrara, nella terra del marmo, fino alla morte, a 98 anni, avvenuta poco prima dell’apertura del museo che la sua città aveva già deciso di dedicargli.
Una vita lunga quasi un secolo. Fitta.
L’infanzia e la curiosità per il marmo fin da bambino. La seconda guerra mondiale, la resistenza. Poi il trasferimento a Parigi, più di vent’anni a Montparnasse, il rapporto con gli altri artisti. Gli amici, gli incontri, il caratteraccio. Infine il ritorno a Massa, dopo aver girato il mondo, come un cerchio che si chiude.
Le sue mani d’artista, affusolate e coperte di anelli, le sue cantate, alle cene, strimpellando la chitarra. La polvere bianca che aveva sul viso quando scolpiva, la sua capacità di saper diventare vecchio senza perdere la freschezza e la spavalderia della gioventù. Tantissime donne, ma un unico amore: il marmo.
Prossimi appuntamenti con la rassegna
Domenica 19 dicembre ore 21:30
Gobbo a Mattoni
di Riccardo Goretti
Domenica 23 gennaio ore 21:30
Eva e il Verbo
di Carlo Terron
con Silvana Filippelli
Domenica 20 febbraio ore 21:30
Un Gramsci mai visto. Vita e morte di un rivoluzionario
di e con Angelo D’Orsi
accompagnamento musicale dei Vincanto
Domenica 20 marzo ore 21:30
Bartali: Prima Tappa
di Paola Bigatto e Lisa Capaccioli
con Francesco Dendi
Cinque serate domenicali precedute a partire dalle ore 19:30 da una gustosa cena a buffet basata su piatti come sempre genuini e legati al territorio.