Proudence e Valerio “Combass” Bruno ci raccontano qualcosa di più sul loro nuovo brano “Heritage”
Proudence, questo è il tuo brano d’esordio. Che valore ha per te muovere i primi passi con un brano che porta con sé un messaggio così importante?
Questo brano è oro per me. Questo brano mi ripagherà e sarà una grande gioia per me nel momento in cui saprò che questo messaggio è stato capito e accettato da tutti. Non potrei essere più felice di averlo come primo brano. (Proudence)
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Raccontami della nascita del brano, come è nato il testo e cosa ti ha portato a questa riflessione
Questo brano è nato quando ho scoperto, tra i vari provini di Valerio “Combass” Bruno, questa bellissima melodia. Subito ho deciso di adattare il mio testo su di essa, perché avevo bisogno di portare a termine questo lavoro soprattutto per far veicolare il mio messaggio, quindi insieme a Giovanni e a Valerio abbiamo deciso di fare una versione acustica. Il testo è nato quando mi sono resa conto che alcuni giovani pensano che l’eredità sia per forza una cosa materiale. Secondo me non lo è, la vera eredità è una cosa molto più importante e non riguarda le cose materiali. In quel momento mi sono detta “scrivo, poi appena avrò l’occasione di trasmettere il mio messaggio lo farò”. (Proudence)
Raccontaci dei tuoi progetti futuri
Pensavo di far uscire un nuovo brano, in autunno. Sicuramente vorrei fare altre collaborazioni con diversi musicisti, magari africani; vorrei provare ad inserire all’interno della mia musica altri colori musicali. Inoltre, mi piacerebbe sperimentare nuovi stili, come l’afrobeat, e, perché no, cantare anche in italiano. (Proudence)
Gran bel brano Heritage, si percepisce il calibro di chi lo suona. Com’è nata la volontà di allontanarsi dalle ormai classiche e sempre più attuali tecniche di produzione digitale?
Heritage è nato in maniera del tutto naturale, senza fare troppi ragionamenti legati alla strumentazione da utilizzare ma incentrando tutto sul trasporto emozionale un fase di composizione e sulla bravura dei musicisti che avrebbero interpretato perfettamente quelle armonie, quelle ritmiche e quei suoni a sostegno della voce immensa di Proudence, ci siamo riusciti? Spero di si! (Valerio “Combass” Bruno)
Valerio, raccontaci della collaborazione con Proudence, com’è iniziata?
Giovanni amighetti mi chiese di fare una jam con lei nel contesto di un Festival world music che si svolgeva al Castello sforzesco di Milano, accadde qualcosa di magico…quando Giovanni mi chiese a distanza di un anno di scrivere e suonare qualcosa per lei, mi buttai a capofitto su spartiti e nuove basi create nel mio studio, abbiamo tante idee da parte da far uscire nei prossimi mesi. Heritage è stato il primo passo e ci sta dando tante soddisfazioni, chi ascolta questo brano si emoziona, questo è quello che conta davvero se decidi di comunicare attraverso la dea musica. W Proudence! (Valerio “Combass” Bruno).
Grazie a Parole & Dintorni