Lorena Maria Teresa Milano risiede in una frazione di Trapani. Ha studiato lettere moderne all’Università degli studi di Palermo, è coordinatrice infermieristica in una U.O.C. ospedaliera.
Timidamente stalker… e non solo è il suo terzo libro; nel 2019 ha pubblicato “Il passo del tempo” edito da “Il seme bianco”, nel 2021 ha pubblicato su Amazon “Quando l’amore fugge via”.
La nostra intervista
Perchè hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere per emulazione prima e per necessità dopo.
Quali sono stati i tre momenti più importanti della tua vita per diventare quella/o che sei oggi?
I tre momenti più importanti… Il primo da ragazzina, leggendo Piccole Donne, dove ho scoperto che anche una ragazzina come Jo (e come me) se aveva fantasia e sogni poteva scrivere. Il secondo quando, con intima gioia, vedevo mio padre ridere divertito quando gli leggevo i racconti frizzanti e arguti, oppure ascoltare in silenzio e con gli occhi lucidi quando toccavano corde profonde dell’anima. Il terzo momento è triste perché la perdita di una persona cara mi ha spinto a tirare fuori il dolore attraverso la scrittura condivisa.
Dove affondano le tue radici e dove puntano le tue ali?
Le mie radici affondano nell’albero genealogico pieno di sorprese e misteri, le ali puntano da sempre verso la leggerezza dell’essere.
Dicci dieci cose che ti piacciono e dieci che contribuiresti a cambiare
Dieci cose che mi piacciono… Sono davvero tante, considerando che, più passano gli anni e meno sono le cose che mi piacciono! Beh… A parte ovviamente la famiglia che è al primissimo posto, la prima cosa che mi viene in mente è sicuramente lo sguardo incontaminato ed inesplorato di un bambino: per me non c’è cosa più bella, delicata, pura, di un bambino che ti offre incondizionatamente la sua fiducia guardandoti con occhi innocenti e mettendo la sua manina nella tua per invitarti ad “esplorare” insieme!
Poi mi piace il vento della mia città che ti accompagna, cambiando foggia e forza, durante il percorso della tua vita. E i due mari che si abbracciano dietro l’antica torre, lambendola insieme alle case, alle strade, alle mura e cupole. Amo i tramonti sempre unici e sempre diversi che ispirano versi e fanno venire i brividi. Penso sia chiaro che amo tutto della mia città! Mi piace quando mi alzo all’alba e porto fuori il cane, calpestando nel silenzio della città ancora mezza addormentata, e inspirando l’aria frizzantina ancora non contaminata da odori e scarichi d’auto. Mi piace… Non sto contando, eh? Scrivo le cose che mi piacciono poche o molte che siano! Mi piace esplorare posti nuovi non inflazionati o straconosciuti. Alle piazze conclamate e declamate preferisco le viuzze che effondono storia ed arte. Le cose che non mi piacciono sono di più ma non credo di avere gli strumenti per poterle cambiare, se non in un ambito ristretto, ed è quello che provo a fare nel privato e nel lavoro.
Parlaci del tuo ultimo libro “Timidamente stalker… e non solo”
Il mio ultimo libro si intitola “Timidamente stalker… e non solo”. Narro della persecuzione telefonica subita sul posto di lavoro, per più di un anno, da parte di un ex paziente. Rievoco anche storie più drammatiche di donne che per un periodo hanno incrociato la mia strada. E rivolgo a chi mi legge una domanda scomoda: che cosa ci conduce a credere che determinati fatti spiacevoli o riprovevoli succedano agli altri ma non a noi?
Invitaci ai tuoi prossimi appuntamenti
Vi do appuntamento al mio prossimo romanzo.
