“La pelle del serpente” di Annabella Calimani: un romanzo, un racconto… Una storia pulita che attraversa un periodo storico ricco di eventi, cambiamenti e tensioni sociali. Un filo sottile che attraversa la vita e racconta una storia nelle storie, affrontando tematiche primitive e costanti come l’amore, la felicità, il dolore, la morte.
In un passato vissuto e immaginato, la protagonista ritrova momenti, analizza contenuti e riemerge nel presente consapevole e ricca di tutte le esperienze vissute.
L’arte come momento di vita e ricerca interiore, la natura e il delicato rapporto con gli animali, la morte e la rinascita.
Un romanzo adatto a tutti
“La pelle del serpente” è un romanzo forte nelle sue linee guida, estremamente scorrevole e soprattutto non di nicchia; adatto quindi a chiunque voglia ritrovarsi in una storia pulita che attraversa un periodo storico ricco di eventi, cambiamenti e tensioni sociali.
Potremmo definirlo naturalistico, psicologico, introspettivo, filosofico, onirico, storico, artistico; è come un filo sottile che attraversa la vita, raccontando una storia nelle storie, affrontando tematiche primitive e costanti (come l’amore, la felicità la sofferenza, la crescita), cercando le risposte necessarie.
La protagonista si proietta nel passato vissuto e immaginato, ritrova momenti, analizza contenuti e riemerge nel presente consapevole e ricca di tutte le esperienze vissute.
Una bambina che vive nella Milano degli anni 60/70, che sperimenta la solitudine, che ha fame di vita; accanto a lei gli animali, la natura con le sue leggi dure ma utili e poi una famiglia a volte presente e altre estremamente lontana.
C’è il confronto fra il mondo animale-naturale e quello umano-tecnico/scientifico; il tentativo di comprendere ciò che ci si agita dentro; dare un nome diverso a parole usate troppo e comprese poco (la felicità per esempio (cap. 14).
C’è l’arte come momento di vita e di ricerca interiore, come realizzazione immediata di un sentire, come visione e storia (cap. 15); c’è l’amore, quello per le figure genitoriali e familiari ma anche quello maturo di una donna; c’è l’esperienza nel mondo dello spettacolo, l’essere femmina e donna in un mondo ancora molto orientato al maschile; l’essere madre; c’è anche la voglia di stravolgere i ruoli e di calarsi nella pelle di qualcuno che non sei tu per comprendere com’è essere fuori dal tuo corpo e dai tuoi pensieri e imparare a essere l’altro, magari per pochi attimi o più a lungo (cap.9).
“La pelle del serpente” ha anche un significato di morte e rinascita: il serpente lascia la vecchia pelle (morte) a seccare al sole e ne esce con una nuova, simbolo di vita e speranza.
Qui sotto la copertina: l’immagine usata è un’opera digital art dell’autrice stessa, dal titolo “Trait d’union”
Biografia
Annabella Calimani nasce a Milano il 10 ottobre 1962.
Si trasferisce in Versilia a Forte dei Marmi nel 1975, dove consegue la maturità scientifica.
Successivamente frequenta per due anni l’Accademia d’Arte Drammatica di Firenze e comincia a lavorare come modella, indossatrice e attrice. Diventa autrice di testi e scrive brani pop che lei stessa canterà in svariate manifestazioni canore e programmi televisivi. Si perfeziona nella danza frequentando corsi di specializzazione in danza moderna, rock e boogie; approfondisce discipline importanti quali yoga e meditazione dedicandosi successivamente allo studio dell’estetica applicata allo spettacolo, con diploma nel 1982. Dal 1992 in poi è autrice e conduttrice tv per emittenti toscane. La bellezza intesa come equilibrio, delicatezza ed espressione di completezza dell’individuo la affascina e la incuriosisce e nel 1993 decide di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Carrara dove affronterà 4 anni di studio intenso e piacevolissimo che terminerà nel 1997 con la tesi. Continua la sua strada nella pittura attraverso personali e collettive in Italia e all’estero; concorsi nazionali e partecipazione a eventi come creativa, scenografa e maestra d’arte. Nel 2000 dà vita al primo Centro Artistico dedicato all’arte e allo spettacolo in Versilia: “Graffiti”. Qui è presidente e direttrice artistica e segue personalmente tutte le manifestazioni (teatro, musica, moda, cultura, arte figurativa, cabaret, danza) che avranno luogo per 4 anni. Nel 2004 da vita a “Notorius”, un nuovo centro artistico che spazia fra spettacolo e moda.
Vive e lavora a Forte dei Marmi (Lucca).
Info: www.annabellacalimani.it