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“Eva futura” torna in libreria, la nostra recensione

Al civico 1 della città di Menlo Park vive Thomas Edison, le cui invenzioni sorprendenti gli sono valse il nome di Mago di Menlo Park e gli consentono di vivere ben protetto e ammantato di mistero, circondato dalle voci e dai bisbigli che il suo fonografo ha catturato nell’intero universo.
Distesa morbidamente sulle pelli nel sotterraneo, Hadaly, sua Eva Futura, è tra il sonno e la veglia.
Martin dall’appartamento di New York trasmette un telegramma all’inventore, impaziente di tornare nel suo regno incantato. Il Conte Lord Celian Ewald, di rientro negli Stati Uniti, lo raggiungerà quella sera stessa.

Una visita inaspettata

Thomas Edison sorride in silenzio, l’ospite che sta per arrivare era un adolescente quando l’ha incontrato l’ultima volta. Un adolescente che l’ha salvato dalla rovina e che ha fatto di lui ciò che è oggi.
Assorto nei suoi pensieri e già preso dai preparativi getta distratto il telegramma su un tavolo d’ebano, accanto ad un braccio di donna con una sottile vipera d’oro al polso, appoggiato su un cuscino viola.
Che effetto farà a Lord Ewald quello straordinario frutto della scienza, in eterna lotta con la natura?

Grafica Divina

Lord Ewald e il miraggio di Eva futura

Il Conte non ha perduto crescendo il fascino né la bellezza, ma ad Edison non sfugge la sua inquietudine.
Ben presto il vecchio amico ne svela il motivo: l’anima di Lord Ewald è incatenata ad un amore infelice.
Miss Alicia Clary è una giovane donna dotata di bellezza fuori dall’ordinario, divina a tratti, una Venus Victrix incarnata che tutti gli uomini gli invidiano.
Il giovane uomo soffre mortalmente per la dicotomia tra l’aspetto di una Dea e la moralità bieca, l’intelletto incosistente. Il dolore è così grande che è ormai deciso ad interrompere il suo viaggio terreno.

Ma Thomas Edison sta per proporgli un patto che lo trascinerà in abissi inesplorati, un patto che, forse, gli renderà salva la vita.

Villiers de l’Isle-Adam

Eva futura la letteratura di Villiers de l’Isle-Adam

Nato in Bretagna intorno agli anni Trenta dell’Ottocento Villiers de l’Isle-Adam si trasferisce a Parigi poco più che ventenne. Abile conversatore, intrattiene nei salotti letterari Baudelaire e Mallarmé.
Dandy di grande talento nella scrittura pubblica racconti “crudeli” nei riguardi della borghesia che considera mediocre e anela all’Assoluto, venera il culto dell’Ideale.

E proprio l’Assoluto, la filosofia idealistica, la critica al Positivismo confluiscono nel romanzo del 1886, Eva futura.
“Un testo di culto per tutte le tendenze del modernismo europeo”, lo definisce Alessandro Giammei in una conversazione con Chiara Valerio, che ha con forza voluto che Eva futura tornasse a vedere la luce in questa nuova edizione della Letteratura Universale Marsilio.
Tradotta da Chetro De Carolis e con la prefazione di Ivana Bartoletti, grande esperta di privacy, etica e governance nel campo delle nuove tecnologie e Intelligenza Artificiale.

Un romanzo intessuto di assoluto, di ideale di bellezza e virtù, di proiezione, dello scontro tra amore e desiderio diventa terreno di battaglia tra coding e gender.

Qual è la differenza tra l’andreide di Edison e Samantha dell’Ars Electronica Festival di Linz o Alexa di Silicon Valley, viene da chiedersi?

Eva futura
Villiers de l’Isle-Adam
Traduzione di Chetro De Carolis
Marsilio

Articolo di Cinzia Ciarmatori

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