È uscito l’8 giugno Sorbonne, il singolo d’esordio di Acate, lo ospitiamo nel nostro spazio interviste per farci raccontare qualcosa di più 😉
Acate ci parla del suo singolo d’esordio
Il brano racconta una storia d’amore vincolata al mondo virtuale, nel quale uno dei due partner è totalmente immerso, non realizzando quale sia il vero rapporto sentimentale.
Parlaci di te e come è nato il tuo progetto musicale
Sono cresciuto con l’arte. Quando ero piccolo, prima dei dieci anni, mi piaceva disegnare i fumetti, suonare il pianoforte, scrivere le poesie e, più avanti, ballare. Insomma, fantasticavo molto con la mente. Ero anche molto chiuso. In un certo senso, la creatività dava voce alla mia sensibilità difficilmente compresa dai miei coetanei. Solo con il tempo, crescendo ed accettandomi, sono riuscito ad aprirmi di più ed essere spontaneo ed estroverso. Tutte caratteristiche che cerco di evidenziare nella mia musica, sempre.
Il mio progetto musicale nasce dalla fusione dell’hip hop, che ho iniziato a conoscere quando ero un ragazzino con Fabio Caso, ad un altro mondo a me caro, quello del cantautorato, dell’urban, del rhythm and blues. È stato un percorso in evoluzione, perché la musica è anche cultura, studio, lettura.
Il nome “acate” viene dall’epica virgiliana, dal fedelissimo di Enea, Acate, che rappresenta amicizia e lealtà, tutti valori che vorrei trasmettere nella mia arte.
È uscito il tuo ultimo singolo, ce lo racconti?
Questo pezzo nasce durante il lockdown, un periodo di distanza dalla fisicità, dalla concretezza. Infatti, nel testo, ribadisco proprio come l’entrare in una dimensione irreale, fittizia, come i social network, ci distolga dalle piccole cose dei rapporti umani, come il percepire i sentimenti degli altri. “sorbonne” rappresenta una parte importante del nostro cuore: l’emozione. E, se ci priviamo anche delle emozioni, viviamo un vero e proprio vuoto dentro, come un aula della Sorbona di Parigi in cui non c’è nulla, solo il riverbero, il niente.
Da dove arriva il tuo sound?
Le mie sonorità si ispirano alle varie influenze musicali con cui sono cresciuto e ho maturato il mio gusto musicale. Ho cercato sempre di fondere una scrittura personale, alla Acate, a delle sonorità alla Kaytranada, Tyler the Creator, Mac Miller, Mos Def o Mac de Marco, Peach Pit, Cupido. Insomma, un continuum tra l’Hip Hop e il pop, l’indie poi, l’urban più in generale e il rhythm and blues.
Da ascoltare Acate – Sorbonne: https://open.spotify.com/track/1uUwEMk6XtgE57CHDCYRvm?si=7aafd02ab6fa41ae