Marianella Bargilli sarà la protagonista dello spettacolo “Una stanza tutta per sé”, scritto da Gian Maria Cervo, liberamente tratto dal celeberrimo saggio di Virginia Woolf, che debutterà il prossimo 6 e 7 luglio al Campania Teatro Festival di Napoli.
Marianella, che non si è mai fermata, si sta preparando a interpretare Virginia Woolf.
Tra una prova e l’altra ci siamo fatti raccontare qualcosa di più…
Per te la pandemia non è stato un periodo di riposo… Ma?
Di grande riflessione. Il mondo dello spettacolo ed il teatro in modo particolare, sono stati bersaglio di restrizioni continue in una situazione già complessa, ma nonostante tutto siamo riusciti a concludere due allestimenti importanti: “Uno, Nessuno e Centomila” di Pirandello e “La Governante” di Brancati. Entrambi registrati per la TV. Della pandemia ricordo il silenzio delle strade. Mi domando ancora come un virus abbia cambiato così profondamente la nostra quotidianità. Ma se devo cogliere un significato, credo di aver compreso l’importanza del contatto umano, e questa consapevolezza, è stata rigenerante.
Il tuo ritorno sulle scene avviene con uno spettacolo tratto da un celebre saggio di Virginia Woolf come ti stai preparando ad interpretare un personaggio così “ingombrante”?
Mi sono posta la stessa domanda della Woolf: – come poteva una donna, dedicarsi alla letteratura se non possedeva denaro e una stanza tutta per sé? –
Succede ancora, per quanto assurdo possa sembrare. Interpretare questo personaggio significa comprendere le ragioni culturali, sociali che hanno reso le donne sottomesse al volere di un mondo patriarcale. Significa disimparare a guardarsi dentro come donne subordinate e riconoscersi il diritto di possedere un’identità. Mi preparo a questo; condividere con le donne un’evoluzione, vivere un cambiamento storico. Un ruolo che tocca le mie più intime corde.
Quali forze si sono messe insieme per far nascere questo spettacolo?
Il Campania Teatro Festival con la direzione artistica di Cappuccio che ha avuto fiducia nel mio progetto, ed ha accettato la mia proposta di una nuova drammaturgia; portare in scena un’autrice imponente come la Woolf. La produzione affidata all’associazione culturale Progetto Teatrando in collaborazione con il Comune di Cecina e il Teatro Eduardo De Filippo. In sintesi una grande famiglia.
Cosa vorresti per questo spettacolo?
Che diventasse per lo spettatore ciò che desidera: una riflessione, uno studio, una distrazione, una consapevolezza, qualunque cosa purché sia libertà. Tutti i progetti teatrali si sperano di lunga vita. È l’essenza del teatro, traghettare la cultura.
Chi sono i protagonisti?
Interpreto Virginia Woolf ed altre donne che ruotano intorno alla protagonista, mentre Rosario Minardi diversi ruoli maschili.
Cosa ti aspetti?
Sono molteplici le aspettative che nutro per questo spettacolo. Ne cito tre per brevità: la prima è di poter rivivere l’emozione di tornare in teatro con il pubblico. La seconda è che la sinergia creata tra regioni come la Sicilia, la Campania e la Toscana possa attraversare l’Italia dando al teatro un volto nuovo. Ed infine la terza; trasmettere alla gente la visione di una scrittrice che ammiro molto. “Una stanza tutta per sé” non è solo il titolo di un saggio, ma un luogo intimo, il rifugio che ogni individuo ha il diritto di possedere per esprimersi, dove poter essere ciò che si desidera.
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Intervista di Lucrezia Monti