In libreria “Elbrus”, il nuovo romanzo di Giuseppe di Clemente e Marco Capocasa, Curcio Editore.
Lubomir lavora come programmatore alla Drama, si occupa di Realtà Virtuale, androidi e Intelligenza Artificiale. Gli uffici sono nei seminterrati di Tallin, illuminati da fredde luci artificiali. Per Lubomir non è un buon momento, soffre di allucinazioni e incubi, sviluppa un disagio sempre più profondo che fatica a condividere. L’unica fonte di leggerezza è Leena, con cui da un po’ scambia occhiate d’intesa e sorrisi, nient’altro. La cerca alla Ale House, un locale al Tallinna Salam, il porto di Tallin che nel ventunesimo secolo era uno degli scali più utilizzati sul Mar Baltico e che nel 2155 è stato recuperato come area commerciale piena di locali alla moda. La cerca, ma non la vede. Arriva giusto in tempo, Lubomir ha appena visto al notiziario un giovane uomo in bilico su un cornicione, che si è gettato nel vuoto dopo aver pronunciato la frase “La Dama l’ha detto al viaggiatore”.
La leggerezza di Leena è l’unica cosa che può salvarlo dai suoi peggiori incubi…
Giuseppe di Clemente e Marco Capocasa, entrambi grandi appassionati di fantascienza, costruiscono in “Elbrus” un futuro distopico in grado di far prendere distanza dal mondo che conosciamo, quella che basta a metterne in luce contraddizioni e complessità. Il cambiamento climatico, la genomica e l’evoluzione tecnologica hanno spinto l’umanità verso un baratro da cui sembra impossibile salvarsi, nonostante i viaggi spaziali siano ormai una realtà consolidata e il genoma alieno non abbia quasi più segreti.
Un romanzo che esplora la realtà parlando di un futuro possibile, un gruppo di giovani impegnati a svelare un mistero che li conduce fino alle pendici del monte Elbrus, in Russia.
Da leggere!
“Elbrus” di Giuseppe di Clemente e Marco Capocasa
Edito da Armando Curcio Editore
Articolo: di Cinzia Ciarmatori