“La felicità degli altri” è il nuovo romanzo di Carmen Pellegrino.
Luoghi in ombra, fantasmi, borghi nascosti alla memoria dal tempo e dal dolore, vicoli deserti di una Venezia sospesa, un professore timido e silenzioso con modi di altri tempi, una donna che cambia nome come cambia dentro.
Sono questi alcuni degli ingredienti del nuovo splendido libro di Carmen Pellegrino appena uscito per La Nave di Teseo.
Un romanzo atteso per chi ama la scrittura sempre esatta della scrittrice e storica che da sempre ha uno sguardo preferenziale per i borghi disabitati, le rovine degli antichi insediamenti, attraverso le quali come si legge nelle quarta di copertina “ha gettato le basi per una scienza dell’abbandono come forma di recupero alla coscienza del vissuto storico dei luoghi”.
Cloe, Clotilde e le altre
Cloe insieme alle sue assenze sono le protagoniste di questo romanzo, una donna che ancora dialoga con la bambina che è stata, la bambina che stringeva nella mano la foto di una donna morta chissà quanto tempo prima che da quella lontananza ascolta i suoi racconti di bimba. Cloe che ha vissuto la sua infanzia lontana dalla sua casa, separata dalle urla, dai lutti, da un ambiente in cui non sarebbe potuta crescere. La Collina, il Generale, Madame, Jerus la sua nuova famiglia, una famiglia differente dalla quale si separerà per crescere forse…
“La felicità degli altri”
Un libro intenso, bellissimo, struggente, una storia che mi ha trasportata nel cuore di città che mai ho visto, che mi ha fatto sedere su una collina all’ombra di un bellissimo albero, che mi ha lasciato la suggestione di una città evanescente, che ha saputo disegnare sulla lavagna nera del mio buio immagini preziose capaci persino di far fuggire i fantasmi…
Da leggere:
Carmen Pellegrino “La felicità degli altri” (La Nave di Teseo)