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Intervista a Marco Ligabue: uscito il suo libro “Salutami tuo fratello”

Marco Ligabue decide, per la prima volta, di raccontarsi a tutto tondo in un libro.
Noi di DaSapere abbiamo già parlato dell’uscita del libro di Marco Ligabue “Salutami tuo fratello” in questo articolo dove potete trovare tutte le info tecniche.

Poi lo ha presentato in diretta su Zoom, durante un incontro a cui abbiamo partecipato con grande piacere.

foto di elena torre marco ligabue conferenza stampa 7 aprile 2021
Marco Ligabue durante la conferenza stampa di presentazione di “Salutami tuo fratello”

Ecco la nostra intervista!

Come stai?
Mancano i concerti, per il resto sono contento.

Grafica Divina

Perché questo libro?
Questo libro non era in programma. È nato dallo spunto di un giornalista che mi ha suggerito di raccontare alcune sfaccettature di me. Sono il fratello di una leggenda della musica, sono passato da dei buchi stretti per affermare me stesso. Nel libro ho potuto tirar fuori la mia tenacia emiliana.

Spiegaci il titolo
“Salutami tuo fratello” è un refrain costante nella mia vita!

Qual è l’aneddoto raccontato nel libro che ti ha emozionato di più?
La maratona. Era dedicata a una promessa fatta a mio padre quando stava male. Volevo portargli la foto del traguardo per fargli vedere la mia tenacia, che ho preso da lui! Quando rileggo questa parte mi emoziono sempre.

È stata dura lanciarsi nella musica?
Inizialmente non sono stato apprezzato. Anche durante un concerto, all’inizio, mi hanno fischiato, il pubblico urlava “Caparezza!”, “Vasco!”. Anche se dopo questo inizio tragico il concerto è andato molto bene.

“Sono il fratello di una leggenda della musica, sono passato da dei buchi stretti per affermare me stesso”

Nel libro citi tutte le tue ex per nome, di alcune dici anche il cognome! Non hai paura?
A volte le rotture sono delicate, non sono semplici. Negli anni ho recuperato dei rapporti sereni, come ad esempio con la madre di mia figlia.

Fino al 1990 tu e Luciano avete avuto una “vita normale”. Cosa ricordi di quel periodo?
A Correggio c’erano i bar dove ci si trovava con gli amici. Quando Luciano ha fatto i primi concerti, io facevo da buttadentro e vedevo che a Luciano piaceva. Ho passato tre anni fantastici dal 1987 al 1990. Poi da “Balliamo sul mondo” è esplosa la situazione: arrivavano le letterine dei fan a casa, il telefono squillava fisso. È stato un momento magico. Lui spesso portava a pranzo a casa i discografici, i radiofonici…

Ti ha mai pesato?
Ovviamente lui mi ha dato tantissimo. Chiaramente c’è un rovescio della medaglia, più difficile se ad esempio sei in una “giornata no”. Ma grazie a lui ho conosciuto persone che non avrei mai pensato di conoscere.

Come hai vissuto questa parentela difficile?
L’ho vissuta come una cosa che ha portato tanta luce nella mia vita. Capisco che andare in ombra è un attimo, ma non l’ho mai vissuta con disagio. Io e Luciano abbiamo un bellissimo rapporto. Siamo un’eccezione, per il fatto di andare d’accordo e fare lo stesso lavoro.

Potrebbe esserci un documentario dopo il libro?
Non lo so, perché non era in programma neanche il libro! Mi piace uscire dalla comfort zone, perciò se ci fosse una proposta la prenderei in considerazione.

Un film?
Non lo so. Mi piacerebbe scrivere una sceneggiatura per un film o per una serie tv, ma non ho le competenze tecniche. Se arriva una scintilla da qualche parte, io la accetto!

“Io sono quello un po’ brusco e tu quello che sorride”
(Luciano Ligabue, dalla quarta di copertina)

Hai mai sentito l’esigenza di cambiare nome?
All’inizio del lancio da cantautore ci ho pensato. In realtà poi mi sembrava un modo di scappare e io non voglio scappare! Sono orgoglioso di mio fratello e del mio cognome, che mi ha dato mio padre.

Nella stesura del libro è filato tutto liscio?
Molti capitoli sono venuti di getto. È stato abbastanza semplice, narrando per racconti, perché mi ricordavo gli episodi.

Farete qualcosa insieme, tu e Luciano?
Luciano è stato a metà tra un fratello e un padre, avendo 10 anni più di me e avendo perso presto nostro padre. Nella musica lui non ha mai voluto diventare ingombrante. Se uscisse una canzone da fare insieme, adesso che ho tracciato il mio percorso, sarebbe stimolante per me.

L’esperienza della balera è stata importante?
Dalla balera “Tropical”, gestita dai miei genitori, passava tutta la musica, anche nomi conosciuti. Lì ho capito che mi piaceva la musica. Avevo solo 4/5 anni, ma mi lanciavo in pista!

Sei cambiato diventando papà?
Sì, sono cambiato. Mi è arrivata la maturazione e la consapevolezza. Prima mi sentivo di voler schivare il paragone con Luciano, dopo ho deciso di lanciarmi da cantautore a 40 anni!

Ti voglio disturbare: quali sono le tue canzoni preferite di Vasco?
“Colpa d’Alfredo”, “Sally” e “Un senso”. Così a gettata le prime tre che mi vengono.

Sono le preferite anche di tuo fratello?
[risata – però risponde!] Lasciamole scegliere a Luciano!

Marco Ligabue con il suo libro Salutami tuo fratello
Marco Ligabue con il suo libro “Salutami tuo fratello”

Qui sotto la clip con un piccolo estratto dell’intervista in cui la nostra Elena Torre fa la sua domanda a Marco Ligabue:

Questo invece il booktrailer:

Il libro

Marco Ligabue
Salutami tuo fratello
Cronache spettinate di un rocker emiliano
pp. 283
€ 18,00
isbn 9788833642550

Dopo un’infanzia “normale”, in un tipico paese emiliano, la vita di Marco viene travolta dal successo di Luciano e cambia per sempre. Inevitabile la notorietà di riflesso, eccitante, ma delicata da gestire. E difficile è riuscire a “far traboccare il vaso” della propria vita, senza restare nell’ombra. Ma sorridente e determinato come solo lui sa essere, riesce a trovare la sua strada, dapprima lavorando con e per Luciano e poi affermandosi come artista indipendente.

Le 33 “cronache” di questo libro, che hanno come filo conduttore la musica, in tutte le sue sfaccettature, sono racconti autobiografici che prendono il via dall’infanzia e arrivano fino a oggi, quando Marco, appena varcata la soglia dei cinquant’anni, ha deciso di ripercorrere i momenti più importanti e belli della sua vita. Con una scrittura immediata e fresca, che si avvale di un gusto naturale per il racconto, mette in scena situazioni quotidiane, avventure giovanili e imprese memorabili, arricchite da teneri racconti di famiglia. E tanti, divertentissimi episodi della vita da artista: perché forse nessuno mai, come lui, ha vissuto il palco da ogni lato, da fan, da addetto ai lavori, da musicista, da protagonista e da fratello di una rockstar.
Pagine intrise di calore e autenticità, dall’inconfondibile sapore emiliano, che scorrono via veloci lasciando il sorriso sulle labbra e la voglia, come accade per i bei libri, di conoscere e diventare amici del loro autore.

Salutami tuo fratello di Marco Ligabue
“Salutami tuo fratello” di Marco Ligabue (Pendragon)

Biografia

Marco Ligabue è nato a Correggio (Re) il 16 maggio 1970. Trascorre i primi anni della sua infanzia al Tropical, il locale da ballo gestito dai genitori, ma solo da ragazzino si avvicina alla chitarra fondando la sua prima band musicale, i Blouson Noir, che rispecchiano un’epoca dove in Emilia si mangiano i cappelletti al ritmo degli AC/DC.
Dai venti fino a quarant’anni, è chitarrista e autore di canzoni: prima con Little Taver & His Crazy Alligators e poi con i Rio. Con questi ultimi incide quattro album, un paio dei quali, superano le diecimila copie. Sempre con i Rio, si guadagna il gradimento e la programmazione di alcuni brani, da lui firmati, nei network radiofonici nazionali ottenendo un importante sold out all’Alcatraz di Milano nel 2011.
Lo scoccare dei quarant’anni di Marco, combacia con l’inizio di un’epoca musicale più matura e consapevole: nel 2013 inizia la carriera da solista. Scrive canzoni a ripetizione come mai prima e in pochi anni pubblica tre album arrivando, con “Mare dentro”, nella top20 dei dischi più venduti.
I suoi testi ora sono schietti, autentici e lo portano a ritirare, a fine luglio 2015, il prestigioso premio Lunezia “per la sua capacità di saper cantare con un linguaggio diretto, temi importanti della vita sociale italiana” come ha dichiarato lo stesso Stefano De Martino, patron del premio. Consegue altri importanti riconoscimenti (Angelica Pirtoli, Gianpiero Foglia, ordine dei giornalisti siciliani, Alex Baroni) per il suo dare voce a tematiche importati, sia nella musica che nelle scuole, come legalità e lotta contro le mafie. Il suo impegno sociale, insieme ad una grande attitudine a coinvolgere il pubblico, lo portano ad essere uno dei cantautori più richiesti nelle piazze italiane con 600 concerti all’attivo dal 2013 al 2019.
Oltre all’attività di musicista e cantautore è da sempre al fianco del fratello Luciano: prima come fondatore del fan club “Bar Mario”, poi come ideatore di www.ligabue.com e infine come consulente a 360 gradi. Nella vita privata Marco è l’orgoglioso papà di Viola.

Per seguire Marco Ligabue:

Facebook https://www.facebook.com/ligabuemarco
Instagram https://www.instagram.com/marcoligabue/

NOTA: Le domande dell’intervista sono state raccolte durante la conferenza stampa tra le domande poste dai giornalisti che hanno partecipato.

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