Dal 16 aprile in Europa e dal 22 aprile in Giappone è disponibile in digitale e in formato fisico negli stores “Tratto da una storia vera” (Microcosmo Dischi/Warner Music Italy), il nuovo album di Joe Barbieri.
A quattro anni di distanza da “Origami” (e dopo una deviazione per celebrare a proprio modo Billie Holiday attraverso il disco “Dear Billie”), Joe Barbieri torna finalmente alle proprie canzoni realizzando il suo album più autobiografico, dal titolo “Tratto da una storia vera“. Il fil rouge che sta alla radice dei nuovi brani è che tutti, in qualche modo, fioriscono dal vissuto più personale del cantautore napoletano.
La nostra mini-intervista
Qual è il fil rouge alla radice di questi brani?
Ho capito che era il momento giusto, per la sete di arte, nonostante la pandemia. Cerco di guardare al dopodomani, la pandemia mi ha dato modo di metabolizzare.
A quale traccia tieni di più?
Difficile rispondere, perché questo disco ha necessità di essere osservato e pensato nella sua interezza. Se proprio ne devo dire una: l’ultima, un brano strumentale, che è un ponte tra quello che sto facendo e quello che vorrei fare in futuro.
Come hai scelto il titolo dell’album?
La storia vera del titolo dell’album è la mia. Questo è un album autobiografico.
Come mai non produci di più?
Anche scegliendo cosa non dire si fanno delle scelte precise! Un artista ha il dovere di chiedersi se quello che sta facendo è necessario. Specialmente in questo momento ipertrofico.
Come nasce la tua passione per la musica brasiliana?
La musica brasiliana mi ricorda in qualche modo la mia Napoli! So che potrebbe sembrare una bestemmia, ma la musica brasiliana riesce a coniugare ritmo e melodia, come la musica napoletana.
C’è Napoli in questo disco?
Napoli per un napoletano è veramente il DNA! La napolitanità è una cosa che viene fuori senza che tu debba favorirla. Nei dischi precedenti ho sentito che non era necessario esibirla o celebrarla. In questo disco, che abbraccia molti degli aspetti che sento importanti, Napoli non poteva essere taciuta. Non potevo lasciare Pino (Daniele, NDR) fuori, anche se sono ben consapevole che è bene non esibirlo dove non è opportuno.
Hai scelto di distribuire in Giappone. Ha un significato particolare per te?
Sì, è un antico amore. Il Giappone lo sento molto affine, non solo culinariamente ma anche come cultura. Il Giappone è stato il primo Paese a realizzare un mio “best of”, cosa che non è stata fatta in Italia!
L’album
Un album palpitante, cinematico, generoso, in cui ogni canzone “vibra” con passione e luminosa onestà. Un album pervaso da una spina dorsale sinfonica che Barbieri ha voluto curare in prima persona (come del resto la produzione dell’intero album), fino all’ultimo dettaglio. Al suo fianco una schiera di Artisti amici di primissimo ordine: da Carmen Consoli a Sergio Cammariere, da Tosca a Jaques Morelenbaum, da Fabrizio Bosso a Mauro Ottolini, Alberto Marsico e alcuni tra i musicisti di maggior talento del nostro Paese ed altri strumentisti che hanno registrato dai quattro angoli del pianeta.
“Tratto da una storia vera” si sviluppa sulla distanza di undici brani, dieci dei quali sono a firma di Giuseppe (“Joe”) Barbieri ed uno è una piccola grande sorpresa.
La tracklist:
La Giusta Distanza (con Fabrizio Bosso)
Promemoria (con Mauro Ottolini)
Previsioni Del Tempo
Niente Di Grave (con Jaques Morelenbaum)
Lazzari Felici
Vedi Napoli E Poi Canta (con Alberto Marsico)
In Buone Mani (con Carmen Consoli)
Alla Fine
Tu, Io E Domani (con Fabrizio Bosso, Luca Bulgarelli, Sergio Cammariere, Tosca)
Manifesto (con Quartetto Davabugi)
Mentre Ridi
Biografia
Joe Barbieri è un’affascinante anomalia. Un outsider che al di fuori del binario dell’industria si è saputo costruire un percorso personale – all’estero come in Italia – e che è riuscito nel raro esercizio di convogliare il genuino apprezzamento di colleghi, critica e pubblico. Barbieri ha all’attivo 5 album di brani originali (“In Parole Povere” 2004, “Maison Maravilha” 2009, “Respiro” 2012, “Cosmonauta Da Appartamento” 2015 e “Origami” 2017), oltre ad un cd+dvd dal vivo (“Maison Maravilha Viva” 2010) registrato all’Auditorium Parco della Musica di Roma e due dischi-tributo entrambi dedicati ai suoi numi tutelari nel jazz: ovvero Chet Baker (“Chet Lives!” 2013) e Billie Holiday (“Dear Billie” 2019). La sua musica (venduta in decine di migliaia di copie) è pubblicata in molti Paesi del mondo, e la sua personale cifra stilistica – che lega la canzone d’autore al jazz e alla musica world – lo ha portato nel corso degli anni ad incrociare collaborazioni con colleghi in ciascuno di questi ambiti (da Omara Portuondo a Stefano Bollani, da Stacey Kent a Luz Casal, da Jorge Drexler a Hamilton De Holanda) e a calcare alcuni tra i palchi più prestigiosi del pianeta. Nel 2021 torna, pubblicandolo in Europa il 16 ed in Giappone il 22 aprile, con un nuovo album di inediti dal titolo “Tratto da una storia vera”. Con le partecipazioni di Artisti amici di primissimo ordine: da Carmen Consoli a Sergio Cammariere, da Tosca a Jaques Morelenbaum, da Fabrizio Bosso fino ad alcuni tra i jazzisti di maggior talento del nostro Paese ed altri strumentisti che hanno registrato dai quattro angoli del pianeta. Il primo singolo estratto è “Promemoria”.
Per seguire Joe Barbieri:
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NOTA: Le domande dell’intervista sono state raccolte durante la conferenza stampa tra le domande poste dai giornalisti che hanno partecipato.
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Interessante articolo non conoscevo così tanto Joe Barbieri. ??Grazie Cinzia Donati ???
Grazie a te Antonella per aver manifestato il tuo gradimento 🙂