Sgombriamo subito dalla mente l’immagine della geisha che realizza un ikebana e che questo sia composto da un ramo storto e un fiore.
L’arte dell’ikebana è molto più complessa e articolata di quello che l’immaginario ci ha trasmesso anche complici alcuni film.
Prima di tutto più che arte dell’ikebana si dovrebbe parlare di scuole dell’arte dell’ikebana dato che la storia e l’evoluzione di questa arte è caratterizzata dalle varie scuole che sono nate nel corso dei secoli.
Ognuna ha idee, regole e rappresentazioni diverse del concetto di natura e come questa venga rappresentata in quella che fin dalle origini era denominata Kadō ovvero la Via dei fiori.
Ed è proprio con questo termine per titolo che viene pubblicato il primo (in assoluto) ebook internazionale dove quattro grandi scuole presentano il proprio percorso di studio sia in lingua italiana sia in inglese.
Rigorosamente presentate in ordine alfabetico si tratta dell’Ikenobo (a cui si deve nel 1462 la nascita di questa arte), l’Ohara (1912), la Sogetsu (1927) e la Wafu (1896).
Questo manuale è un invito a riscoprire le varie declinazioni di questa arte attraverso le innumerevoli sfaccettature, stili e temi proposti da queste quattro scuole i cui autori sono tutti maestri di ikebana di lunga esperienza e riconosciuti internazionalmente: Reginaldo Bockhorni (Ikenobo), Romilda Iovacchini (Ohara), Luca Ramacciotti (Sogetsu) che ha ideato e coordinato il libro e Ingrid Galvagni.
Secondo Luca Ramacciotti serviva un libro per non addetti ai lavori, un invito all’approccio di questa arte per un pubblico neofita. Per questo era importante, ricorrendo anche a specifiche foto, illustrare il testo e presentare più tipologie di ikebana.
Il libro sarà acquistabile sulla piattaforma Amazon, IBS e Kobo e visualizzabile su ereader, kindle, smartphone, tablet e pc (per questi ultimi ci sono appositi programmi di lettura).
Ad impreziosire il tutto, il disegno di copertina realizzato dall’artista Shoko Okumura e l’editing a cura di Silvia Barucci.
Approfondiamo il discorso con l’ideatore e il coordinatore del progetto: Luca Ramacciotti, maestro della scuola Sogetsu.
Questa è una guida all’arte dell’ikebana?
Purtroppo sui social spesso si vedono reinterpretazioni molto personali degli stili mentre è sempre importante tenere a mente il percorso indicato dalle scuole giapponesi. Ho ideato quindi un libro che possa fare da linea guida per chi non conosce il mondo dell’ikebana.
Un libro semplice, ma esaustivo che, secondo me, mancava.
Quale è la differenza tra il flower arrangement e l’arte dell’ikebana?
A mio avviso si tratta di due forme diverse di arte floreale. L’ikebana, a differenza del flower arrangement occidentale ideato per stupire con le sue forme e colori, arriva diretto all’animo, deve comunicare con noi che siamo al servizio della bellezza della natura e non viceversa.
Questo dovremmo sempre tenerlo a mente quando ci approcciamo a questa arte. Dovremmo farlo in punta di piedi, con umiltà.
Come è stato fare ikebana nell’anno della pandemia?
In questo anno particolarmente difficoltoso molte persone hanno riscoperto la bellezza di questa arte forse anche per reazione alla lunga costrizione in casa. Si sono avvicinate ad essa con voglia di immergersi nella natura e nella bellezza. Con il mio gruppo di studio, il Concentus Study Group abbiamo ideato molte iniziative anche online pur di non smetetre mai di fare attività. Inoltre, la clausura forzata, mi ha permesso di sviluppare questo progetto che avevo in mente da tempo.
L’ikebana è spesso vista come una composizione piuttosto spoglia.
Sì è un errato luogo comune. Nell’ikebana si elimina il superfluo di un ramo, di un fiore solo per mettere in risalto la bellezza del materiale. Si va però da composizioni essenziali a più complesse che seguono ben determinate regole di rapporto e scelta dei materiali. Sicuramente l’ikebana non è un’arte che si può imparare senza un maestro.
Parlaci di questo progetto.
Era da tempo che volevo un libro in lingua italiana che parlasse di ikebana e presentasse le varie scuole. Negli anni passati ci sono stati libri della grande maestra della scuola Ohara Jenny Banti Pereira e, sempre della scuola Ohara, in tempi più recenti quello di Roberta Santagostino, ma mai un libro sulla mia scuola o le altre qui presenti.
Poi il progetto ci ha preso la mano e l’abbiamo editato anche in inglese.
Chi sono gli autori?
Per prima ho coinvolto la maestra Romilda Iovacchini della scuola Ohara con cui collaboro in perfetta armonia da anni.
Perché questo, ci tengo a dirlo, è un libro che raduna 4 amici. Questo per me era fondamentale.
Per cui poi ho chiesto se volesse essere della partita al maestro internazionale dell’Ikenobo Regi Bockhorni e alla signora Ingrid Galvagni che ci aveva coinvolto anni fa per una mostra a Ivrea.
A suggellare il tutto il dono straordinario di un’altra amica ovvero l’immagine per la copertina dell’ebook di Shoko Okumura. Il suo bellissimo “Tsubaki” (pigmenti, acquerello, inchiostro di china su carta giapponese).
La grafica Silvia Barucci ha avuto il compito poi di editare il tutto sia visivamente sia graficamente.
Un lavoro titanico perché nessuno di noi è del mestiere. Infatti vorrei ringraziare Lucio Farinelli e Ilaria Mibelli che ci hanno aiutato nella correzione continua, e credo infinita, delle bozze. Ma spero arrivi al lettore la nostra passione per questa arte.
Perché il titolo è Kadō?
Kadō letteralmente vuol dire: La via dei fiori ed è un altro nome di questa arte. Il suffisso dō è un percorso che si compie (bushidō, shodō, etc) verso un apprendistato che porti ad un livello successivo di conoscenza e illuminazione. Un percorso che si compie fisicamente imparando, ma soprattutto con la mente e il cuore.
Intervista di: Matilde Alfieri