“Ombrello Giallo” è il nuovo singolo di Brunacci, contenuto in New Music Friday Italia e Generazione Z di Spotify
“Un sentimento che mi ossessiona”
“Questa canzone è per te che non esisti, chiusa in tutte quante le canzoni tristi, immersa nell’oscurità della mia camera, metro di paragone di tutta l’umanità” con queste parole inizia il nuovo singolo di Brunacci, diciannovenne aretino, un pezzo permeato dalla sua personale visione dell’amore, una visione condivisa con chi ascolta e la volontà di trasmettere un messaggio.
“Ombrello Giallo è il desiderio di esprimere un sentimento che mi ossessiona – dichiara Brunacci – rappresenta la paura di rimanere soli, di non trovare quell’anima gemella che finisce per condizionare ogni azione e scelta di vita quotidiana nonostante il suo ‘non esistere’”.
“Spesso mi chiedono come faccio a scrivere una canzone – racconta – la verità è che non ci vuole molto a tirar fuori qualcosa che ti ossessiona, è sufficiente scrivere quello che pensi senza pensare a cosa scrivere”.
La melodia è semplice e accattivante e parla col cuore al cuore di chi ascolta e ritrova un po’ di sé tra le strofe.
Chi è Brunacci?
È il personaggio che racchiude in tutto e per tutto l’anima di Paolo Brunacci: ragazzo di 19 anni aretino, l’amico con cui fumare una sigaretta, con cui dividere una bottiglia di vino; Brunacci è semplicemente l’immagine di se stesso raccontata tra le corde di una chitarra.
L’anima cangiante di Paolo si riflette nel suo percorso di studi dove dapprima frequenta il liceo classico di Arezzo per poi proseguire gli studi con la facoltà di Economia Aziendale a Firenze.
Brunacci, che fin da piccolo si poneva domande cui non riusciva dare risposte, ha trovato nella musica l’opportunità di esprimersi in modo chiaro e diretto.
Quella che prima era una valvola di sfogo è diventata, crescendo, una passione.
Brunacci ha sempre cantato ciò che per lui era più importante: la Vita al di là delle apparenze.
“la verità è che non ci vuole molto a tirar fuori qualcosa che ti ossessiona, è sufficiente scrivere quello che pensi senza pensare a cosa scrivere”
