Home Da preservare Le perdite e gli sprechi che affamano il Pianeta

Le perdite e gli sprechi che affamano il Pianeta

PERDITE E SPRECHI DI CIBO AFFAMANO IL PIANETA

LA LORO ELIMINAZIONE COPRIREBBE 3/5 DELL’AUMENTO DEL FABBISOGNO ALIMENTARE PREVISTO ENTRO IL 2050

Prosegue la Food Week del WWF con l’hashtag #MENU4PLANET

Sulla Terra oltre 820 milioni di persone soffrono la fame, dopo decenni di miglioramento, dal 2015 il trend positivo si è invertito e la fame ha ricominciato a crescere; contemporaneamente circa 2 miliardi di persone sono considerate sovrappeso o obese. Ma i sistemi alimentari globali hanno un altro paradosso, lo spreco e perdita di cibo che se ridotti potrebbero compensare i bisogni alimentari anche in futuro.   

Grafica Divina

La FAO stima che la produzione alimentare necessaria al 2050 richiederebbe un aumento nella produzione agricola del 60-70%, considerati l’incremento previsto della popolazione umana (che dovrebbe raggiungere per quell’anno quasi 10 miliardi di persone) e i cambiamenti attesi nella dieta e nei livelli di consumo associati all’incremento dell’urbanizzazione. Circa 1/3 del cibo prodotto per il consumo umano (circa 1,3 miliardi di tonnellate) viene perduto o sprecato ogni anno. Basti pensare che il 14% della produzione alimentare mondiale va persa o sprecata tra le fasi della filiera comprese tra il raccolto e la vendita al dettaglio, con perdite per 400 miliardi di dollari, e che ogni anno più della metà della frutta e degli ortaggi prodotti a livello globale vengono persi o sprecati. Quello della perdita e spreco di cibo è uno dei temi su cui il WWF vuole concentrarsi, nell’ambito della sua Food Week che si concluderà venerdì 16 ottobre nella Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Come in questi giorni il WWF sta comunicando nella sua iniziativa, sappiamo che l’attuale sistema alimentare nel mondo, fa acqua da tutte le parti con un impatto devastante per la natura. Il futuro del Pianeta è nel nostro piatto e per questo dobbiamo agrire per invertire l’attuale trend negativo della perdita di natura. 

Ridurre la perdita di cibo (che avviene nelle fasi di produzione, di post raccolto e di lavorazione dei prodotti fino al trasporto) e lo spreco (ossia lo scarto intenzionale di prodotti commestibili, soprattutto da parte di dettaglianti e consumatori) è fondamentale: salute delle persone (sicurezza alimentare e qualità degli alimenti), salute del Pianeta (emissioni di gas serra, risorse naturali, perdita di biodiversità), economie in salute (risparmio per i più poveri e opportunità per i produttori). 

Non c’è alcuna ragione per non cominciare a consumare correttamente evitando di sprecare cibo. La crisi del Covid-19 ci ha anche portato ad avere una maggiore sensibilità della fragilità del nostro sistema: ha contribuito, ad esempio, a costruire consapevolezza nei consumatori che per la prima volta hanno visto scaffali vuoti, prodotti esauriti, hanno recuperato il valore di cucinare in casa, conservare, trattare gli alimenti. Possiamo fare tesoro di qualche insegnamento e smettere di gettare cibo, con un risparmio anche per il portafoglio. 

Il WWF suggerisce una ‘ricetta’ per ridurre i nostri sprechi in cucina, e riprende anche la storica collaborazione con la ecofood-blogger Lisa Casali, che per l’occasione pubblicherà dei contenuti video nei propri canali social con consigli su come reimpiegare le bucce, dal suo nuovo libro “Il grande libro delle bucce”.  

Il principio generale è quello di ottimizzare gli sprechi in casa. 

1. Pianifica la spesa, fai lista della spesa e attieniti ad essa. 

2. Controlla le date di scadenza: ricorda che “da consumarsi preferibilmente entro” è differente da “da consumarsi entro” 

3. Non acquistare prodotti contenuti in confezioni danneggiate (con segni di corrosione o lesionate) o, se sfusi, con apprezzabili segni di alterazione. 

4. Evita di tenere alimenti altamente deperibili (creme, maionese, salse, latte, latticini carne e pesce) a temperatura ambiente: massimo un’ora dopo l’acquisto e massimo due ore dopo la preparazione devono essere riposti in frigo. 

5. Accertati del buon funzionamento del frigorifero, controlla le guarnizioni e la temperatura (per il frigo l’ideale è tra + 4° e +5°C, per il freezer tra -18°/-20°C). 

6. Favorisci la buona conservazione degli alimenti: c’è un ripiano giusto per ogni alimento, controlla sul manuale! 

7. In assenza di precise indicazioni sull’imballaggio, conserva gli alimenti deperibili in frigo in contenitori per alimenti 

8. Fai ruotare i cibi nel frigo: porta avanti quelli più vecchi e indietro i più nuovi 

9. Quando cucini, fai attenzione alle quantitàServi poi porzioni contenuteperché si può sempre fare il bis! 

10. Conserva gli avanzi. Ricorda che gli avanzi di cibi cotti vanno riscaldati bene prima di essere consumati!

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