Marco Di Noia, è un cantautore, sperimentatore e giornalista milanese, con due lauree in materie umanistiche e un dottorato in culture e letterature comparate
Come nasce la tua musica? Quali sono le tue fonti d’ispirazione?
Essendo avvezzo a scrivere testi ispirati a libri, film, opere d’arte, cronaca, personaggi o storie particolari, parto dall’informazione. Per il mio ultimo ep “Leonardo Da Vinci in pop”, ad esempio, ho letto diverse biografie su Leonardo e testi sulle sue opere; ho visto documentari e mostre, e approfondito con diversi articoli scientifici ecc
Di cosa parla la tua nuova avventura musicale?
E’ un EP interamente dedicato a Leonardo da Vinci, alla sua vita, alle sue opere d’arte e ai suoi studi. Dalla commercializzazione dei suoi lavori più famosi, all’idea che Leonardo aveva di se stesso quando era in vita, passando per il codice Atlantico, il furto della Gioconda avvenuto nel 1911 e il suo leggendario affresco perduto… Inoltre nell’EP suonano alcuni degli strumenti musicali ideati da Leonardo, realizzati dal liutaio Michele Sangineto e suonati dal figlio Adriano, musicista di fama internazionale. Penso sia la prima volta che strumenti come la piva a vento continuo, la viola organista o l’organo di carta suonino in un lavoro pop insieme a quelli moderni, come la chitarra elettrica, l’omnichord o i synth.
Cosa hai deciso di raccontare con il tuo progetto?
Leonardo, genio, uomo e fonte di riflessioni esistenzialista. Ai suoi tempi molti lo giudicavano un “geniale inconcludente”. Di fatto era uno sperimentatore, decontestualizzato dal canone artistico della sua epoca, specialmente a inizio carriera, quando consegnava opere d’avanguardia a chi gli chiedeva banali dipinti scolastici. Sicuramente non era considerato “commerciale” dai suoi contemporanei, benché poi negli anni e nei secoli il suo lascito lo sia diventato a livelli assoluti. La vita di Leonardo è un elogio all’errore umano e alla sua utilità.
Qual è il momento in cui hai scoperto che avresti voluto intraprendere la strada della musica?
Mi sono scoperto creativo in prima elementare, da allora ho sempre cercato una valvola di sfogo artistica per questa pulsione. L’avere preso consapevolezza, introno ai 20 anni, di possedere una vocalità particolarmente estesa, mi ha fatto propendere per il canto e la composizione di canzoni. Altrimenti mi sarei probabilmente cimentato nella pittura o nella scrittura di libri.
Prossimi appuntamenti dal vivo?
Dopo avere tenuto i primi concerti sperimentali in 3D audio con Elettro Acqua 3D a “mare culturale urbano”, e in contesti importanti come quelli del FIM e del MEI, sto riprogettando la mia performance in modo ancora più coinvolgente. Saremo una formazione a tre, dove con me suoneranno Alberto Cutolo, alla chitarra e al mix creativo, e il polistrumentista “Ace of Lovers”, alle prese con una postazione particolarmente affollata di strumentazione. Nelle occasioni più importanti suonerà con noi anche Adriano Sangineto con gli strumenti leonardeschi. Quindi cercheremo di portare sia “Elettro Acqua 3D” che “Leonardo Da Vinci in pop” nei teatri, ma non solo, sia in cuffia che nei più tradizionali impianti stereofonici.
Progetti?
In ordine cronologico il prossimo progetto sarà produrre il video del singolo “Stella del pop”. Ci stiamo lavorando proprio in questi giorni.